Senza l’edilizia non c’è ripresa. È la regola aurea per chiunque abbia responsabilità di governo, soprattutto in periodo di crisi economica e finanziaria. E stando ai numeri, nonostante i proclami a livello europeo e nazionale della politica, questa ripresa non c’è. O, al massimo, se ne intravedono i primi segnali, ma sono sicuramente monchi.
Perché torna a calare la produzione delle costruzioni nell’area euro, con un -0,7% a maggio, dopo un incremento dello 0,3% su aprile. A riportarlo è l’Eurostat, l’ente di statistica dell’Unione europea, che da inizio anno ha riferito un andamento ad alti e bassi del settore. In Italia le costruzioni hanno registrato un +2,7% a maggio, che tuttavia segue una contrazione del 4,1% ad aprile. Il saldo, dunque, è molto negativo.
La conferma arriva dai dati 2017 dell’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni di Ance, l’associazione dei costruttori edili, che lamenta come “mentre gli organismi nazionali rivedono al rialzo le stime del Pil per il 2017 (+1,4% Banca d’Italia e +1,3% Confindustria), il settore delle costruzioni non riesce ad agganciare la ripresa. La stima per l’anno in corso degli investimenti in costruzioni è pari a un +0,2%: un aumento del tutto trascurabile per parlare di effettiva risalita”.
Andando nel dettaglio, “per quanto riguarda i comparti, si sono registrati “-1,5% di investimenti in nuove abitazioni, +0,2% di investimenti in opere pubbliche e +0,5% investimenti in riqualificazione”, si legge nel report. Che prosegue: “Il settore della riqualificazione rimane l’ancora di salvezza dell’edilizia rappresentando ormai quasi il 40% degli investimenti complessivi in costruzioni”.
Un vero e proprio stallo, che non consente previsioni rosee per il prossimo futuro. Ma una speranza resiste, sempre che si intervenga sul vero male della crescita: la pressione fiscale. Chissà se le orecchie dei governanti saranno tese al mercato. Perché se sono ancora orecchie da mercante, non si va avanti.
Nakatomy
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Sondaggio choc / Crolla la fiducia in Renzi, decolla quella in Salvini
Secondo la rilevazione di Index Research per La7, il numero uno della Lega cresce fino ad appaiare il segretario del PD nella graduatoria sul gradimento dei leader politici. Il Capitano del Carroccio è al 23% distanziando di 6 punti Silvio Berlusconi
Sto con Salvini porca * Blip * l’unico politico che mi piace :))))))))))))))
Elmoamf
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Prendendo spunto dal tuo commento potrei proporti una serie (se non tutta) di articoli del Blog redatto e curato da L. Barra Caracciolo (qui il link). Gli ultimi in particolare… rispetto alla (sempre presunta!) inutilità del voto…
Quoto infatti dal post del 17 luglio u.s.:
<<So che l’abbiamo detto tante volte: ma ormai nei bar, nelle file alla posta, nei capannelli fra colleghi in ufficio e persino nelle assemblee di condominio, è divenuto sempre più facile sentir dire. “Ma che votiamo a fare?”>>
L’introduzione poi dell’utilizzo diffuso, nel disquisire su tali argomenti, del concetto di “diritti cosmetici” (come utile e dilettevole cartina di tornasole per valutare gli attuali principi operativi della politica giuridico-economica post moderna) va tutta riconosciuta al medesimo autore, esimio “costituzionalista” suo malgrado!
La pantomima tutta nostrana (ma non certo peculiare dell’italica penisola… in termini di dissoluzione della Civiltà Moderna) nel trattare (alterare) dati, eventi, situazioni e valutazioni sull’avvenire non fa eccezione alla regola del “Bugiardo”.
Ricorderai certamente quell’aforisma… che personalmente considero un epitaffio biblico… sul fatto di ripetere… una bugia cento, mille, un milione di volte ed Essa diventerà una verità (J.Goebbels)!
Or ora… mi domando e chiedo in termini del tutto speculativi… utilizzando l’illustre metodo massonico…
E’ questo che aspettiamo?
E’ questo che ci meritiamo?
E’ questo che vogliamo… contribuire a costruire e render conforme allo sviluppo ed al divenire delle umane genti?
Se la risposta è si, soprattutto per rassegnato e quieto vivere, non avremo più molto o meglio nulla da discutere con i nostri interlocutori.
Se la risposta è no! Sia essa ideologica, filosofica, fisiologia, endemica o forzatamente necessitata dalla propria personale sopravvivenza… la quale metta in discussione (per diretta apoteosi e coinvolgimento) l’intera esistenza… Allora e solo allora si potrà aprire uno spazio alla “concreta” discussione dei fatti!
In attesa ossia nell’eterna Attesa che ciò possa verificarsi… ognuno di Noi rimarrà schiavo delle personali sovrastrutture sociali, delle proprie gabbie esistenziali, delle sue esclusive ed intime remore nell’agire quotidiano.
La coesione nell’agire umano (personalmente ritengo) non si misura negli effetti ma esclusivamente nelle intenzioni.
E per ora siamo realisticamente ed operativamente “in difetto” rispetto a queste ultime.
Un salutone Cesare… è sempre un piacere ed una “curiosità” il leggerti!
Elmoamf
Cesare58
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