Raffaele Cantone – Presidente Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) sarà presente all’evento promosso da Riparte il futuro e Transparency International Italia per sollecitare l’approvazione di una legge a favore dei whistleblower (già approvata dalla Camera, incagliata in Senato).
A seguire Federico Anghelé, responsabile Relazioni Istituzionali Riparte il futuro e Davide Del Monte – Executive Director Tranparency International Italia saranno disponibili per rispondere alle domande dei giornalisti presenti in Piazza della Rotonda dalle ore 9 alle 14, di fronte al Pantheon, Riparte il futuro e Transparency International Italia mostreranno con un’installazione cosa significa davvero essere un whistleblower oggi, senza una legge a tutela: in una grande teca trasparente sarà allestito un ufficio a rappresentare la condizione di isolamento tristemente frequente di chi denuncia episodi corruttivi.
All’interno di questa “gabbia” il whistleblower racconterà – amplificato da altoparlanti all’esterno – storie vere di whistleblower italiani, cittadini che agendo nell’interesse comune hanno subito minacce, vessazioni fino alla perdita del posto di lavoro. Nel frattempo gli attivisti di Riparte il futuro e di Transparency International Italia saranno presenti per informare le persone sulla campagna #vocidigiustizia, e per raccogliere firme per la petizione, che ad oggi conta quasi60.000 firme.
A questo appuntamento sono stati invitati anche i senatori della Commissione Affari Costituzionali perché da loro dipendono le sorti del ddl per la tutela in difesa dei whistleblower
Perché isolamento, abbandono e pericolo sono le condizioni alle quali si espone chi denuncia corruzione e illegalità sul posto di lavoro in Italia, che segnalando questi scandali diventa un whistleblower.
Il disegno di legge a tutela delle voci di giustizia è fermo in Senato da oltre 600 giorni in attesa di essere discusso definitivamente, dopo essere stato approvato dalla Camera dei Deputati il 21 gennaio 2016: è troppo importante e vicino all’approvazione perché venga dimenticato in commissione.
Fonte: Ufficio stampa Transparency International Italia