“‘Meno tasse per tutti è stato copiato da Berlusconi, l’articolo 18 è stato copiato da Berlusconi, perfino il ponte sullo Stretto l’hanno copiato da Berlusconi e allora non è un caso che Berlusconi vincerà le elezioni se è così rivalutato da chi dovrebbe essere il suo principale antagonista”.
Lo ha detto l’ex premier, ex ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, ex Pd e uno dei fondatori degli ‘scissionisti’ di Articolo 1 Mdp, parlando delle politiche del governo Renzi.
“Se c’è una sinistra che fa la sua parte – ha aggiunto D’Alema a margine di un convegno alla Camera del lavoro – si riduce lo spazio per i populismi”.
Pisapia, Bersani e gli altri: ennesimo fallimento a sinistra degli anti-Renzi
Nel frattempo nuovi spunti a sinistra: il campo di Pisapia pone le condizioni per un’alleanza con il Pd. Anzi, una ‘conditio sine qua non’: “Renzi non deve fare il premier”.
«Il Pd non può immaginare di imporre il suo segretario a Palazzo Chigi. E poi ci vuole discontinuità su alcuni temi di programma».
Lasciato alle spalle il progetto di un movimento comune con Bersani e D’Alema, dalle parti di Pisapia, il suo ex assessore e fidato amico Bruno Tabacci guarda alla prospettiva di un dialogo con il partito di Renzi, mettendo però una condizione molto chiara: non sia il segretario il predestinato alla premiership.
I populisti vincono solo quando il popolo diserta le urne
Un paletto che rischia di minare fin dall’inizio il rapporto con i dem, dove si aspettano le prossime mosse di Pisapia con una certa freddezza: «Finora è stato indeciso e contraddittorio. Aspettiamo e vediamo di capire cosa farà», il commento diffuso ai piani alti del Nazareno.
robyuan
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