Crediti deteriorati, ai banchieri non piacciono le nuove regole Bce

Il presidente dell'Abi, Patuelli, critica le norme di Francoforte: “Un terremoto, doccia fredda su un sistema in ripresa”.

Le nuove regole sui crediti deteriorati Npl decise dalla Bce rappresentano un “terremoto”, una “doccia fredda su un sistema in ripresa”. Lo afferma il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, in un’intervista al Corriere della sera. “Si cambia in autunno ciò che è stato definito in primavera – spiega -. E proprio quando in sette mesi, da gennaio a luglio, le sofferenze nette sono calate in Italia del 23% alla cifra record di 65 miliardi. Dal 2011 al 2016, il sistema bancario ha accantonato 152 miliardi a fronte di crediti deteriorati”.

Patuelli mostra poi apprezzamento per la posizione del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Che ha espresso perplessità sui modi e i contenuti della comunicazione della Bce sulle nuove regole per gli Npl. “Risponde – aggiunge – a opinioni che noi abbiamo espresso mercoledì scorso e che hanno trovato ampia eco: nelle rappresentanze sociali da Confindustria a Confcommercio, dalla Cgil alla Uil e nello schiramento politico, da Renato Brunetta, allo stesso Padoan”.

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