Governo Pd-FI o M5S-Lega? Con le nuove regole tutto è possibile

I possibili scenari nella prossima legislatura con la nuova legge elettorale: il trend dei sondaggi premia le alleanze post-voto.

Il primo sì alla nuova legge elettorale apre nuovi scenari nelle geometrie politiche di partiti e movimenti. La premessa necessaria per ogni ragionamento sta nei tre criteri principali del cosiddetto ‘Rosatellum bis’: ha una base marcatamente proporzionale e in minima parte maggioritario, forza la mano per la costruzione di coalizioni e porta in dote ai partiti la possibilità di nominare due terzi del prossimo Parlamento, con i collegi uninominali e le liste bloccate.

Detto questo, il primo scenario possibile, che emerge per il prossimo governo, è quello di una campagna elettorale condotta, nel centrodestra con la coalizione Forza Italia-Lega-Fratelli d’Italia, contrapposta ad un centrosinistra formato da Pd-Articolo 1 Mdp-Campo Progressista, mentre nel mezzo si collocherebbe il Movimento 5 Stelle senza alleanze e la galassia di micropartitini di destra e sinistra in formazione sparsa.

In questo quadro, stando ai sondaggi, nessuno otterrebbe la maggioranza, perché non esiste un premio di governabilità, dunque chi prende più voti (e i relativi seggi) può pensare ad un accordo parlamentare.

Per essere più chiari, l’eventualità di un governo di larghe intese tra Pd e Forza Italia è tutt’altro che remota. Analizzando il trend degli ultimi 15 giorni, infatti, il Partito democratico veleggia a una media del 27,8% e gli azzurri si attestano a 13,4%: insieme non avrebbero una base di partenza per una maggioranza, che andrebbe puntellata però con l’inserimento di qualche formazione minore, tipo l’alfaniana Alternativa popolare, anche se la scia non si schioda da un misero 2,4%, e quel Campo Progressista a guida di Giuliano Pisapia, anche se per ora non raggiunge nemmeno la soglia minima di eleggibilità del 3%.

Un altro scenario potrebbe essere, sempre e comunque, l’alleanza spuria tra Movimento 5 Stelle (27,4%) e Lega (14,8), con l’aggiunta di Fratelli d’Italia (4,6%). Questa evenienza, però, è minata dallo scontro duro tra Salvini e i grillini, con questi ultimi che hanno accusato il Carroccio di essersi “svenduti” a Renzi e Berlusconi approvando la legge elettorale. Nulla di trascendentale, in politica si litiga e si fa pace nel giro di pochi minuti.

Ciò che appare lampante, invece, dall’analisi delle tendenze demoscopiche è la totale inconsistenza dei nuovi partiti, come Articolo 1 Movimento democratici e progressisti, fisso al 3% dopo aver toccato anche quota 4 al momento della sua nascita. Il calo è evidente, costante e per il momento senza possibilità di ripresa.

Come Sinistra italiana, che negli ultimi 3 mesi non è riuscita mai a invertire il trend negativo (2,1%), neppure in accoppiata con la civatiana Possibile.

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1 commento

  1.   

    non ci vedo niente di male. anzi il paese rientrerebbe in una sfera di normalità.. governi simili ci son già da anni in tutta europa. portogallo, spagna, germania e francia ad esempio. certo non sarebbe il mio governo ma  lo comprenderei.