Contesto di mercato
Incertezza protagonista
Ieri, il discorso del neo premier Conte, sebbene privo di novità di rilievo, è stato l’elemento scatenante della rinnovata debolezza sugli asset italiani. Il rimarcare la matrice “populista” del governo così come lo spauracchio della Troika successivamente ventilato dall’ex premier Monti ha evidentemente infastidito gli investitori. Le incertezze italiane si sommano a quelle sulla questione dazi che rimane al centro della scena. Trump a breve si incontrerà con i propri consiglieri per valutare la proposta della Cina di aumentare le importazioni di prodotti USA di 70 Mld$ (25 Mld$ nella restante parte del 2018). Intanto, sta trovando sempre più sostenitori la proposta di legge del senatore repubblicano Bob Corker volta a riportare in seno al congresso il controllo delle poliche commerciali con effetto retroattivo. Infine, stamattina il capo economista della BCE ha confermato le indiscrezioni uscite ieri nel tardo pomeriggio, che parlavano di una Banca Centrale pronta a discutere e valutare già la prossima settimana le modalità di uscita dalle politiche ultra-espansive. Le parole di Praet hanno dato una scossa all’eurodollaro che punta a 1,18.
Tassi e congiuntura
Tornano le vendite sui titoli italiani
In area Euro, ieri sono tornate le vendite sui titoli italiani dopo che il neo primo ministro Conte, nel suo discorso al Senato, ha confermato il programma di governo discusso da Lega-M5S. Stamattina, il 2 anni italiano è tornato a puntare 1,40%, mentre lo spread verso la Germania è tornato in area 250 pb, con il decennale tedesco sopra 0,4% dopo le parole di Preat sulla riunione BCE della prossima settimana. Negli USA è salito l’ISM non manifatturiero di maggio, con all’interno la componente prezzi pagati salita ai massimi dal 2012, in linea con quanto già visto nell’indice ISM manifatturiero.
Valute
L’euro recupera terreno
Rafforzamento generalizzato della valuta unica che ieri ha guadagnato verso quasi tutte le principali divise, favorita dalle indiscrezioni BCE. Il cambio EurUsd, sta proseguendo il rialzo questa mattina, testando la prima resistenza in area 1,1760. Il dato sul PMI servizi britannico ha sorpreso in positivo gli operatori e ha dato vigore alla sterlina con il cambio EurGbp sceso in prossimità di area 0,8750. Nuovo minimo storico verso euro per il peso messicano, appesantito dalla notizia dell’annuncio di dazi da parte del Messico su una serie di prodotti agricoli e in acciaio in arrivo dagli USA. Performance negativa anche per real e rand, quest’ultimo indebolito dal deludente dato sul PIL del primo trimestre dell’anno, che segnala addirittura una contrazione dell’economia.
Commodity
Positivi tutti i settori
Andamento positivo per l’indice generale GSCI ER (+0,4%) grazie agli acquisti su tutti i settori. I rialzi sono stati comunque limitati ed il settore migliore è stato quello dei metalli industriali (+1%) che continua a beneficiare delle incertezze legate alla politica dei dazi USA. Inoltre proseguono le tensioni tra operai e sindacati ad Escondida, la miniera di rame più grande al mondo. Dopo il calo iniziale, le quotazioni petrolifere sono rimbalzate con il Brent salito in prossimità dei 76$/b. Oggi sarà pubblicato il dato su scorte e produzione USA. L’oro sta invece costruendo una base intorno ai 1300$/oncia che potrebbe perdurare almeno fino ai meeting di politica monetaria, di Fed e BCE, della prossima settimana.
Azionario
Ancora un record negli USA
Ieri la giornata ha visto le principali borse europee (ad eccezione di Francoforte) chiudere in calo, guidate dal peggioramento pomeridiano di Piazza Affari, penalizzata dal movimento sui bond governativi italiani. A Milano le vendite hanno interessato in particolare il settore bancario e del risparmio gestito, ma non sono mancate eccezioni con forti rialzi nel lusso (Moncler, Ferrari) e nella tecnologia (STM). Negli USA ennesimo record per il Russell 2000 ed il Nasdaq, con i principali titoli tecnologici che continuano a registrare nuovi massimi. Lieve calo per l’indice generale emergente MSCI EM. Da segnalare il forte calo del Brasile (-2,5%), con il deprezzamento della valuta che sta aumentando la sfiducia nel paese. Stanotte in Asia andamento misto per i principali listini, mentre stamattina Milano torna a soffrire.
Fonte: MPS Capital Market