di Stefano Micossi
Riaprono le scuole, l’attività di uffici e fabbriche è già a pieno regime, ritorna il traffico per strada, ma nessuno dei drammatici problemi gestionali del Comune di Roma è stato avviato a soluzione. Sui rifiuti, la città barcolla sull’orlo del precipizio, con due impianti di trattamento fermi e l’incapacità di dare attuazione al programma di emergenza messo a punto con Regione Lazio e Ministero dell’Ambiente prima dell’estate. Gli ammassi di rifiuti per le strade sembrano destinati presto a sommergerci di nuovo, dato che l’AMA dichiara di non sapere dove portare la raccolta giornaliera.
In una delirante intervista rilasciata nei giorni scorsi, il ministro dell’ambiente Costa difende la nostra valente sindaca, confermando che Roma non ha bisogno di altri impianti, perché a suo avviso in Italia di impianti “ce ne sono già abbastanza”; il suo piano di spegnere tutti gli inceneritori, non appena si completerà la transizione a un sistema completo di raccolta differenziata (ma quando mai?). Intanto c’è un problemino irrisolto: i rifiuti di Roma gli altri Comune e le altre Regioni non i vogliono; la Raggi chiede un decreto per obbligarli a riceverli. I suoi compagni del M5S sono favorevoli a Roma ma contrari nei luoghi di destinazione.
L’ATAC non riesce a mantenere il livello delle corse previsto dal contratto di servizio, mentre i nuovi autobus non compensano la caduta di quelli vecchi, per gli annosi difetti della manutenzione. Si stima che negli ultimi 10 anni (non tutta colpa della Raggi, certo) i passeggeri di autobus e metro siano scesi di quasi un quinto: sono ritornati alle auto e alle moto private, perché il servizio pubblico non garantisce uno standard minimo accettabile. Le file agli sportelli del comune sono ritornati ai livelli di 20 anni fa; gli appuntamenti per la carta d’identità digitale prevedono attese di mesi.
Le scale delle metropolitane sono sempre rotte, quelle crollate l’anno scorso sono ancora nello stesso stato e altre se ne rompono. I topi scorrazzano felici tra le alte erbe e i rifiuti nei parchi cittadini, sempre incolti perché il servizio giardini è paralizzato. Le caditoie, uno dei punti di forza della campagna elettorale grillina, sono sempre piene di foglie: quando piove, la città si allaga. L’assenteismo dilaga negli uffici e nelle aziende pubbliche. La sensazione è che ci stiamo avvicinando a un vero e proprio collasso dell’amministrazione cittadina. Gentile signora Raggi, perché non si leva di torno e ci lascia rivotare?
Fonte: Askanews – DiPiù
peter pan
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