L’amministratore delegato di UniCredit è convinto che, sebbene penalizzanti per le banche, i tassi negativi sono positivi per la società. Questo però non vuol dire che la banca – tra le più importanti d’Europa e la prima per ricavi in Italia – non intenda correre a ripari. Per farlo l’idea è quella di scaricare i costi aggiuntivi sui correntisti più benestanti.
Secondo Jean-Pierre Mustier le banche dovrebbero smetterla di lamentarsi del contesto attuale, che in effetti sta imponendo una cura dimagrante obbligata ai profitti del settore finanziario, perché se una politica monetaria ultra espansiva è stata imposta da Mario Draghi e la Bce è per il bene comune. Anche se poi si sono già visti effetti negativi su alcuni settori, come quello immobiliare.
“Le banche europee sono qui per finanziarie l’economia”, osserva Jean Pierre Mustier, presidente della European Banking Federation (EBF) e AD di UniCredit. “Oggi dobbiamo vedercela con tassi negativi e dobbiamo accettarlo”, ha dichiarato durante il summit della lobby bancaria europea. “I tassi negativi sono per il bene della società. Non sono imposti né per il male né per il bene delle banche”.
Risparmiati i correntisti sotto i 100 mila euro di deposito
Chiaramente le banche non devono stare a guardare, bensì fare sì che i tassi negativi non si fermassero nei bilanci bancari. “Sarebbe di estrema importanza”, ha detto alla platea riunita a Bruxelles. Così come è altrettanto “importante che la Bce dica alle banche: per favore passate i tassi negativi ai vostri clienti“.
La proposta riguarderebbe i depositi sopra una certa cifra, nell’ottica di proteggere “naturalmente i piccoli clienti con depositi inferiori ai 100 mila euro”.
Il banchiere francese è dell’avviso che quando “si hanno dei tassi negativi bisogna avere il più efficiente meccanismo di trasmissione” in modo che gli effetti collaterali vanno “gradualmente passati ai clienti”. Questo sarebbe per Mustier “l’unico modo di massimizzare il meccanismo di trasmissione, se si vuole avere il pieno impatto delle politiche monetarie”.