IPO disastro: gli yacht Ferretti gettano la spugna, niente borsa

L'azienda di Rimini ha comunicato il ritiro dell'offerta pubblica di acquisto, conclusa a 2 euro per azione. Condizioni sfavorevoli?

Sarà stato l’effetto WeWork, un’azienda che ha rinunciato all’IPO per eccessiva valutazione dell’azione, fatto sta che su Borsa di Milano i cantieri Ferretti hanno annunciato oggi la stessa cosa: la rinuncia alla quotazione in Borsa.

L’azienda di Rimini ha comunicato il ritiro dell’IPO che si è concluso ieri a 2 euro per azione.

Sono lontani insomma i tempi del boom delle Initial Public Offering.

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Tra le cause della decisione la convinzione del socio di riferimento Weichai (86%) che il prezzo di collocamento a 2 euro per azione non rifletta il vero valore del Gruppo alla luce dei risultati raggiunti dal management.

Il mercato che non ritiene le metriche di valore aziendale giustificate

Quindi è il tipico caso di un’azienda che si presenta agli investitori convinta di rastrellare capitali a poco prezzo, con un valore di impresa più alto, rispetto al mercato che non ritiene simili metriche giustificate, forse anche alla luce delle previsioni di forte rallentamento dell’economia (e nel 2021 forse di recessione) in arrivo sul mercato mondiale, previsioni stilate dai maggiori centri economici e banche d’affari.

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Ferretti conferma comunque i piani di investimento annunciati con il progetto di quotazione.

L’azienda riminese “prima chiuderà il bilancio e farà vedere quanto vale”, poi procederà con un “private placement” (collocamento privato di azioni).

Vedi anche: https://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/privateplacement206.htm

Ad affermarlo è l’amministratore delegato Alberto Galassi all’ANSA.

“Il book è stato chiuso e allocato tutto – ha spiegato Galassi – ma a prezzi bassi, perché i mercati non sono amici di nessuno, né in Italia né negli altri Paesi”.

Il progetto di quotazione “riprenderà dopo che avremo fatto vedere ai mercati quanto valiamo e insieme a un nuovo socio”.

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