Banche, perché va salvata Popolare di Bari? E su MPS, cosa è cambiato?

Nicola Borzi lancia l'allarme: il sistema media è colluso, e il settore bancario è un disastro, sia le banche ex pubbliche che le popolari.

Nicola Alessio Borzi, giornalista finanziario freelance, ex Sole 24Ore, accusa i media e il giornalismo italiani, con parole molto dure. Ecco un suo recente post su LinkedIn:

“Nel mio articolo di ieri su IlFattoQuotidiano ho scritto che nei bilanci di Mps ci sono

(a) perdite potenziali fino a 8 miliardi di euro (che finiranno per essere pagate dai contribuenti),

(b) che i ricavi della banca perdono quota più dei costi,

(c) che la strategia di uscita del Tesoro dalla banca è un gioco delle tre carte e soprattutto

(d) che a governare la banca sono molti di quelli che diedero via libera ai derivati Alexandria e Santorini con DeutscheBank e Nomura.

Un quadro catastrofico.

A ora non è arrivata alcuna smentita.

Ovviamente nessuno ha ripreso o rilanciato l’articolo.

Questo è lo stato dei media in Italia.

Collusi.

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Ma Borzi si occupa anche di altri salvataggi bancari, da controni come al solito dubbi. Sempre su LinkedIn, Borzi scrive:

Dopo quello di Mps, lo Stato sta organizzando un altro salvataggio bancario a spese dei contribuenti: quello della Popolare di Bari BpB.

Ecco cosa scrive Michele Arnese:

“Il Mediocredito centrale Mcc (controllato dalla holding Invitalia del Mef), oltre a valutare la ricapitalizzazione in sinergia con il fondo Fitd delle banche, sta vagliando anche di partecipare a un’operazione sugli Npl della Popolare di Bari”.

Due cose.

1 il settore bancario è un disastro, sia tra le banche ex pubbliche che tra le popolari. La riforma Amato-Ciampi è stata un fallimento totale;

2 perché va salvata la Popolare di Bari? E perché la Bari sì e altre banche no?

Nella foto in alto: Gianvito Giannelli, nuovo presidente della Banca Popolare di Bari, eletto nell’assemblea del 21 luglio 2019.
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