(WSC) Roma – Gli economisti di Morgan Stanley e Goldman Sachs hanno affermato che il Coronavirus infliggerà un danno economico molto maggiore di quanto si aspettassero, mentre avvertono di un crollo record nell’output statunitense nel secondo trimestre, accompagnato da una recessione mondiale più grave rispetto a quella del 2008-2009.
Gli economisti di Morgan Stanley, guidati da Ellen Zentner, hanno scritto ai clienti in un rapporto di domenica scorsa, che ora vedono il prodotto interno lordo americano calare di -30,1% tra aprile e giugno.
Ciò farà aumentare la disoccupazione USA in media del 12,8% nel periodo, hanno affermato.
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In Goldman Sachs, il team guidato da Jan Hatzius ha rivelato in un rapporto ai clienti che ora la banca si aspetta che l’economia mondiale si contrarrà circa dell’1% quest’anno, il che rappresenterebbe un ridimensionamento più ampio di quello visto nel 2009 dopo la crisi finanziaria.
Goldman Sachs prevede un crollo del Pil Usa di -34%
Goldman Sachs stima un crollo di -34% del Pil degli Stati Uniti nel secondo trimestre 2020, per il congelamento di un grande numero di attività di produzione e servizi.
Si tratterebbe di un calo tre volte più grande rispetto al record negativo stabilito nel 1958 quando il prodotto interno lordo degli Stati Uniti calò -10%, scrivono gli economisti di GS.
Tra le grandi banche americane JP Morgan è al momento la più ottimista, se si può dire, con un calo del Pil stimato al secondo trimestre del 25%.
Tali previsioni stanno facendo crescere i timori di una Grande Depressione, ma gli economisti di Morgan Stanley hanno affermato in un rapporto separato che una contrazione sostenuta dovrebbe essere evitata data la risposta del governo e Fed in materia di politiche fiscali e monetarie.
Qualche segno di ripresa solo nel terzo trimestre
Sia Morgan Stanley che Goldman Sachs prevedono una ripresa a partire dal terzo trimestre, sebbene ciò sia soggetto a vari rischi.
“L’attività economica si è quasi arrestata a marzo”, hanno affermato gli economisti di Morgan Stanley. “Man mano che le misure di allontanamento sociale aumentano in un numero maggiore di aree e mentre le condizioni finanziarie si restringono ulteriormente, gli effetti negativi sulla crescita del Pil a breve termine diventano molto maggiori”.
Bullard, Fed: disoccupazione USA al 30%
In un’intervista a Bloomberg domenica scorsa, il presidente della Federal Reserve Bank di St. Louis, James Bullard, ha previsto che il tasso di disoccupazione potrebbe raggiungere il 30% nel secondo trimestre a causa del blocco di tutte le attività e della mobilità sociale per combattere il coronavirus, con un calo senza precedenti di -50% del PIL.
Tra le altre grandi banche, Bank of America stima un calo di quasi il 25% nel Pil degli Stati Uniti del secondo trimestre.