Ci sono voluti 21 mesi di duri negoziati per arrivare allo storico accordo sul programma nucleare dell’Iran, col rush finale a Vienna durato oltre due settimane, con la scadenza inizialmente fissata per il 30 giugno. Ecco i punti cardine del documento di 100 pagine firmato dai ministri degli Esteri delle principali potenze mondiali e da quello di Teheran.
TAGLIO SCORTE URANIO ARRICCHITO
Si dovrà scendere dagli attuali 10 mila chili immagazzinati dalle autorità di Teheran a 300 chili, con una riduzione del 98%. Prevista una moratoria di 15 anni sull’arricchimento dell’uranio al di sopra del 3,67%.
CENTRIFUGHE
Il loro numero sarà ridotto di due terzi, passando dalle attuali 19 mila a poco più di 5.000 mila. Di queste ultime oltre mille saranno riconvertite per la produzione di isotopi per uso medico, utilizzati soprattutto nella lotta contro il cancro. Il taglio combinato delle centrifughe e delle scorte di uranio porta ad un anno il tempo che all’Iran sarebbe necessario per produrre materiale per una bomba atomica.
ISPETTORI
Quelli dell’Aiea in teoria avranno accesso 24 ore su 24, sette giorni su sette ai siti nucleari iraniani, anche quelli militari. Ma Tehran potrà appellarsi a un tribunale arbitrale composto da tutti i Paesi che hanno siglato l’accordo.
SANZIONI
Colpiscono energia, commercio, trasporti e finanza. Saranno rimosse, si prevede a partire dal 2016. L’effetto più immediato sarà la possibilità per l’Iran di tornare a vendere petrolio sui mercati internazionali.
Entro luglio ci sarà infine una risoluzione Onu, cui seguiranno 90 giorni dove l’Iran, in seguito alle ispezioni, dovrà dimostrare di rispettare gli impegni presi. Se gli accordi saranno violati una commissione costituita dagli Stati dell’accordo potrà decidere a maggioranza il ripristino immediato delle misure restrittive.
EMBARGO ARMI
La sua fine non sarà immediata. Resterà in vigore per altri 5 anni e sarà allentato gradualmente. Per il momento non si prevede a breve termine la fine dell’embargo per tutte le tecnologie legate alle testate nucleari.
Ora resta da vedere se Obama, dopo aver perso camera e senato, sarà in grado di far accettare l’accordo all’opposizione repubblicana. Il presidente americano ha comunque già annunciato che porrà il veto a qualsisi legge che si opporrà all’attuazione dell’accordo.
Iran: c’è l’accordo per il nucleare
Il presidente russo Vladimir Putin ha dal canto suo affermato che la Russia è soddisfatta del raggiungimento di un’intesa sul nucleare iraniano e ritiene che essa darà alle relazioni bilaterali tra Mosca e Teheran “un nuovo potente impulso”.
Positivi anche i commenti del presidente americano Barack Obama: grazie a questo accordo l’Iran non sarà in grado di sviluppare la bomba atomica.
“Penso che questo sia un momento storico: l’accordo non è perfetto ma è il migliore che potevamo raggiungere”, ha detto il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif.
Ma non tutti sono felici della conclusione dei negoziati: “Un errore grave di portata storica”: così il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha commentato l’accordo. “In tutti i campi in cui occorreva negare all’Iran la capacità di dotarsi di armi atomiche sono state fatte generose concessioni”, ha detto Netanyahu in un incontro con il ministro degli esteri olandese Bert Koenders. “Inoltre l’Iran disporrà adesso di centinaia miliardi di dollari con i quali potrà rilanciare i meccanismi del terrorismo, il suo espansionismo e la sua aggressività in Medio Oriente e in tutto il mondo”. Netanyahu ha concluso con un appello alle forze politiche israeliane: “Adesso è giunto il momento di mettere da parte le piccole considerazioni politiche ed unirsi di fronte ad una questione di importanza fatale per il futuro e per la sicurezza dello Stato d’Israele”.