Bce dice ‘nein danke’ alla Corte tedesca, aumenterà acquisti Btp

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha avvisato la Germania: rischia l'infrazione. I giudici tedeschi hanno ignorato i 437 miliardi di guadagni dal taglio dei tassi.

(WSC) Roma – Secondo gli economisti di Bloomberg, la Bce aumenterà gli acquisti di obbligazioni governative all’interno del programma sulla pandemia (PEPP) nonostante il fatto che la Corte costituzionale tedesca abbia dato 3 mesi di tempo alla Banca centrale europea per difendere la proporzionalità del Quantitative Easing. E questo per tre ragioni: la prima riguarda la posizione assunta dalla Commissione europea oggi, la seconda sul fatto che Christine Lagarde, il governatore della Bce, è un abile avvocato internazionale. La terza riguarda il contenuto: i giudici di Karlsruhe hanno parlato di programma di acquisti prima dello scoppio del Covid-19.

Questa mattina è intervenuta la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen dicendo che “la recente sentenza tedesca ha messo in luce due questioni: il sistema euro e il sistema giuridico europeo”. Allo stesso modo, la Commissione europea sostiene tre principi: “che la politica monetaria dell’Unione è di competenza esclusiva; che il diritto dell’Ue ha il primato sul diritto nazionale e che le sentenze della Corte di giustizia europea sono vincolanti per tutti i tribunali nazionali”.

In tal senso l’ultima parola sul diritto dell’Ue “è sempre pronunciata in Lussemburgo. Da nessun altra parte”, ha sottolineato von der Leyen. “Il compito della Commissione europea è di salvaguardare il corretto funzionamento del sistema euro e del sistema giuridico dell’Unione. Ora stiamo analizzando in dettaglio la sentenza. Ed esamineremo i possibili passi successivi, che potrebbero includere l’opzione di procedure di infrazione”, ha concluso la presidente, “l’Unione europea è una comunità di valori e di diritto, che deve essere sostenuta e difesa in ogni momento. Questo è ciò che ci tiene uniti”.

Secondo gli economisti di Bloomberg, l’intervento di von der Leyen, unito al fatto che il governatore Lagarde ha una formazione legale, sta dando il via libera alla Bce per ampliare il programma PEPP, avviato a marzo per 750 miliardi di euro di acquisti di bond governativi fino a dicembre. Secondo le stime di Unicredit, ai ritmi attuali (Francoforte ha acquistato il doppio dei Btp previsti dai capital keys, le quote per Paese) a giugno il programma dovrebbe essere implementato. Stime attuali di diverse banche d’affari parlano di 500 miliardi aggiuntivi ai 750 di partenza.

Il secondo fatto importante è che il programma venga anche esteso nel tempo, almeno fino al 2021, quando si concretizzerà per i Paesi dell’Ue la riptartenza. Gli economisti di Bloomberg aggiungono però che una decisione del genere, di rinforzare il PEPP, “solleva più domande di quante ne risponda e crea una notevole incertezza”.

La Corte di giustizia in Lussemburgo, che aveva espresso la sua opinione positiva sul QE nel 2018, ha pubblicato la settimana scorsa un raro comunicato secondo cui è il solo tribunale che può stabilire se un atto emesso da un’istituzione europea è contrario alla stessa. Questo perché il tribunale tedesco nella sua sentenza ha scritto che non è soggetto alle decisioni della Corte Ue, un fatto che ha creato scalpore in Europa, visto che a questo punto qualunque giudice nazionale potrebbe sentirsi giustificato nel criticare un’istituzione sovranazionale, violando quanto previsto dalle rispettive costituzioni dopo la nascita dell’Ue.

Fra l’altro Erik Nielsen, capo economista di Unicredit, ha ricordato in una nota di ieri che la Corte costituzionale tedesca ha richiamato i supposti danni fatti dai tassi negativi ai risparmiatori tedeschi. “Ma non ha ricordato”, annota Nielsen, “che la stessa Bundesbank ha calcolato risparmi per 437 miliardi di euro in interessi sul pagamento dei debiti tedeschi nel periodo 2008-2019, mentre la Francia ha risparmiato 421 miliardi e l’Italia 299 miliardi di euro”.

Nel frattempo oggi il Btp decennale resta piuttosto volatile, dopo aver aperto con un rendimento dell’1,787%, ha iniziato a salire all’1,833%. Questo significa che il prezzo, che si muove in senso inverso, sta calando. (Milano Finanza)

Tag

Partecipa alla discussione