Borrell: UE non darà il via a una ‘guerra fredda’ con la Cina

La Commissione europea ha accusato Russia e Cina di "operazioni mirate di manipolazione e campagne di disinformazione" sul coronavirus. Italia target n.1

(WSC) BRUXELLES – L’alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha dichiarato mercoledì di aver informato il ministro degli Esteri cinese Wang Yi che l’Europa non cercherà di avviare una “guerra fredda” con la Repubblica popolare cinese.

Oggi la Commissione europea ha accusato la Russia e la Cina di “operazioni mirate di manipolazione e campagne di disinformazione” relative alla pandemia di coronavirus, la prima volta che Pechino è stata formalmente sospettata di tale pratica da Bruxelles.

La scorsa settimana, un vertice cruciale UE-Cina da tenersi a Lipsia è stato spostato dall’originale data di settembre, a causa delle difficoltà derivanti dalla pandemia di COVID-19, senza però che sia stata annunciata una nuova data.

Dall’1 luglio comincia il semestre di reggenza Ue della Germania, con la presidenza della cancelliera Angela Merkel.

Diversi funzionari di alto rango dell’Unione Europea hanno criticato la legge sulla sicurezza nazionale che il governo centrale cinese probabilmente imporrà a Hong Kong.

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La pandemia di coronavirus ha portato con sé un’ondata di disinformazione, provocata in particolare da Russia e Cina. E l’Italia è stata “tra i Paesi che sono stati più colpiti dall’infodemia (eccesso di informazioni che rende complesso individuare fonti affidabili, ndr)“. La vicepresidente della Commissione europea, Vera Jourova, ha precisato che la disinformazione si alimenta di paure e ansie e si concentra sui Paesi più colpiti dal coronavirus e quindi sulle “società più vulnerabili”. Sul tema è intervenuto anche l’Alto rappresentante della Ue, Josep Borrell, che ha evidenziato come “la disinformazione non solo danneggia la credibilità delle nostre democrazie, ma danneggia anche i cittadini“.

Jourova specifica poi di avere “prove sufficienti” per dire che le principali fonti di disinformazione sono “Russia e Cina“, aggiungendo che “lotta alla disinformazione non significa censurare le informazioni sbagliate. Coloro che sono responsabili dell’argomento in questione devono avere un atteggiamento proattivo e difendere fatti veri, difendere le informazioni affidabili”. Jourova ha previsto che, in relazione alla pandemia, “anche sul vaccino ci sarà campagna di disinformazione”, cui anche “l’ambiente medico deve reagire”, “il settore privato dovrò mettere in gioco le proprie armi e usarle” e che durante la pandemia Google ha “bloccato e rimosso oltre 80 milioni di inserzioni pubblicitarie legate al Covid a livello globale”.

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