A rivelarlo è Spiegel online che cita riunioni interne della Cdu-Csu. La Merkel avrebbe deciso: si ricandiderà per la quarta volta e correrà di nuovo alle legislative nel 2017. Se vincerà, e nessuno a dubbi al riguardo, eguaglierà alla fine del mandato il primato di Helmut Kohl di 16 anni da cancelliere. L’annuncio ufficiale la Merkel lo dovrebbe all’inizio del 2016 ma intanto già organizza la corsa. La notizia era nell’aria da tempo e non stupisce nessuno: la cancelliera non ha rivali, né dentro il partito né nel Paese.
In una “riunione strategica” col segretario generale della Cdu, Peter Tauber, e il manager Klaus Schueler, avrebbe già parlato di chi si occuperebbe della campagna elettorale, che verrebbe gestita direttamente dal Konrad Adenauer Haus, la sede della Cdu. Alcune settimane fa, la Merkel avrebbe discusso di questioni strategiche anche col leader Csu, Horst Seehofer, il quale vorrebbe fissare per la Cdu-Csu l’obbiettivo della maggioranza assoluta. La Merkel invece sarebbe scettica: nel 2013 la Cdu-Csu arrivò al 41,5% contro il 25,7% dei socialdemocratici (Spd).
La Merkel, 61 anni lo scorso 17 luglio, è la prima cancelliera donna in Germania. Lo è dal novembre 2005. Finora, con le ultime nel 2013, ha vinto tre elezioni, con le prossime sarebbero quattro, altro record. Gode di popolarità incontrastata, con consensi che arrivano a oltre il 70% e nessun rivale all’orizzonte. Anche la Cdu-Csu è stabile sopra il 40%.
Che la cancelliera volesse riprovarci un’altra volta era dato per scontato: chi altri se no? Nell’Unione non si vedono personalità altrettanto forti: sarebbe un suicidio politico, per il partito e personale, non ricandidarsi. Come possibili successori si fa il nome di Ursula von der Leyen, ambiziosissima ministra della difesa, 56 anni, popolare nel paese ma poco nel partito, e il ministro degli interni Lothar de Maiziere (61). Al momento però, per entrambi, il traguardo della cancelleria sembra lontano anni luce.
Se sul fronte conservatore la questione della candidatura alla cancelleria sembra chiarita, su quello socialdemocratico è invece in alto mare. La Spd non ce la fa a riprendersi dalle secche dove è finita da tempo e già il gramo obbiettivo di un 30% sembra una chimera. Gli ultimi sondaggi la danno fra il 24% e 25,5%. Le chance di vincere sono nulle e in questo scenario è difficile anche decidere la questione del ‘Kanzlerkandidat’: chiunque sia, lo sfidante della cancelliera sa che perderà.
Per questo circolano le ipotesi più bizzarre: nominare un candidato diverso dal leader Sigmar Gabriel (che è anche vicecancelliere e ministro dell’economia), per non bruciarlo anche come capo del partito. Oppure lanciarlo nella corsa con garanzia di mantenere la segreteria. O, addirittura, non candidare nessuno a questo giro, nella certezza che nessuno potrebbe spuntarla contro la Merkel. Il dibattito nella Spd è acceso e l’ipotesi più probabile al momento sembrerebbe che Gabriel si lanci nella sfida. Se non lo facesse verrebbe spazzato lo stesso via. Sarebbe una corsa per l’onore contro un nemico, Angela Merkel, che, a meno di un’altra crisi drammatica stile Grecia, ha tutta l’aria di voler rimanere ancora a lungo cancelliera.