Il gen. Mini indica la causa della Guerra nella “forte resistenza al cambiamento in senso multipolare da parte delle nazioni più ricche ed evolute come da parte di quelle più povere”, che è un altro modo di definire l’opposizione geopolitica al nuovo paradigma definito dai BRICS.

Questa opposizione spinge verso un “nuovo ordine” che non è altro che “quello vecchio del modello coloniale”. Le forze armate “si stanno sempre di più orientando verso il sistema degli “eserciti di polizia” (constabulary forces). In molti paesi dell’Africa si parla da tempo di “nostalgia” del periodo coloniale o si accusano le potenze coloniali di averli abbandonati. La potenza e la schiavitù sono complementari. Un filosofo cinese diceva del suo popolo:“ ci sono stati secoli in cui il desiderio di essere schiavo è stato appagato e altri no.”

Oggi non si combatte più la guerra tra stati ma la “guerra per bande”. Fu chiesto ad un colonnello Americano nel 2004 che tipo di guerra stesse combattendo in Iraq, ed egli rispose: “è una guerra per bande e noi siamo la banda più grossa”. Gli stati hanno perso la loro funzione e le guerre sono condotte da bande di mercenari. “La finanza è il solo sistema veramente globale e istantaneo e usa mezzi legali e illegali: esattamente come ogni moderna banda di criminali”.

Mini risponde a una domanda sulla Grecia, affermando: “La guerra finanziaria alla Grecia è la guerra per bande quasi perfetta. Solo qualche sprovveduto può pensare veramente che la Grecia abbia alterato i propri bilanci senza che né Unione europea, né Banca Centrale Europea, né Fondo Monetario, né Federal Reserve, né Banca Mondiale, né le prosperose e saccenti agenzie di rating se ne accorgessero. È molto più realistico pensare che al momento del passaggio all’Euro gli interessi politici della stessa Europa prevalessero su quelli finanziari e che gli interessi finanziari fossero quelli di far accumulare il massimo dei debiti a tutti i paesi membri più fragili. Abbiamo la memoria molto corta, ma ben prima del 2001 il dibattito sull’euro escludeva che molti paesi della periferia europea e quelli di futuro accesso (Europa settentrionale e orientale) potessero rispettare i parametri imposti. Non è un caso se proprio i paesi della periferia  siano stati prima indotti a indebitarsi e poi a fallire, o ad essere “salvati” dalla padella per essere gettati nella brace. Irlanda, Gran Bretagna, Portogallo, Spagna, Italia e Grecia sono stati gli esempi più evidenti di una manovra che non è stata né condotta né favorita dagli Stati, ma gestita da istituzioni che si dicono superstatali e comunque sono improntate al sistema privatistico degli interessi del cosiddetto “mercato”.

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