Il generale di Corpo d’Armata Fabio Mini, ex capo di stato maggiore del Southern Command della NATO ed ex comandante delle truppe KFOR in Kossovo, ha ammonito del pericolo di un’escalation di quella che definisce una “Guerra mondiale” già in corso, che può sfociare in un conflitto nucleare. Mini traccia anche un collegamento con la dinamica del potere dei mercati finanziari sugli stati nazionali. In un’intervista con Enzo Pennetta, sul suo sito “Critica Scientifica”, Mini dice che “a cominciare dalla guerra fredda che i paesi baltici hanno iniziato contro la Russia, dalla guerra “coperta” degli americani contro la stessa Russia, dai pretesti russi contro l’Ucraina, alla Siria, allo Yemen e agli altri conflitti cosiddetti minori o “a bassa intensità” tutto indica che non dobbiamo aspettare un altro conflitto totale: ci siamo già dentro fino al collo.
Quello che succede in Asia con il Pivot strategico sul Pacifico è forse il segno più evidente che la prospettiva di una esplosione simile alla seconda guerra mondiale è più probabile in quel teatro. Non tanto perché si stiano spostando portaerei e missili (cosa che avviene), ma perché la preparazione di una guerra mondiale di quel tipo, anche con l’inevitabile scontro nucleare, è ciò che si sta preparando. Non è detto che avvenga in un tempo immediato, ma più la preparazione sarà lunga più le risorse andranno alle armi e più le menti asiatiche e occidentali si orienteranno in quel senso.
Il gen. Mini indica la causa della Guerra nella “forte resistenza al cambiamento in senso multipolare da parte delle nazioni più ricche ed evolute come da parte di quelle più povere”, che è un altro modo di definire l’opposizione geopolitica al nuovo paradigma definito dai BRICS.
Questa opposizione spinge verso un “nuovo ordine” che non è altro che “quello vecchio del modello coloniale”. Le forze armate “si stanno sempre di più orientando verso il sistema degli “eserciti di polizia” (constabulary forces). In molti paesi dell’Africa si parla da tempo di “nostalgia” del periodo coloniale o si accusano le potenze coloniali di averli abbandonati. La potenza e la schiavitù sono complementari. Un filosofo cinese diceva del suo popolo:“ ci sono stati secoli in cui il desiderio di essere schiavo è stato appagato e altri no.”
Oggi non si combatte più la guerra tra stati ma la “guerra per bande”. Fu chiesto ad un colonnello Americano nel 2004 che tipo di guerra stesse combattendo in Iraq, ed egli rispose: “è una guerra per bande e noi siamo la banda più grossa”. Gli stati hanno perso la loro funzione e le guerre sono condotte da bande di mercenari. “La finanza è il solo sistema veramente globale e istantaneo e usa mezzi legali e illegali: esattamente come ogni moderna banda di criminali”.
Mini risponde a una domanda sulla Grecia, affermando: “La guerra finanziaria alla Grecia è la guerra per bande quasi perfetta. Solo qualche sprovveduto può pensare veramente che la Grecia abbia alterato i propri bilanci senza che né Unione europea, né Banca Centrale Europea, né Fondo Monetario, né Federal Reserve, né Banca Mondiale, né le prosperose e saccenti agenzie di rating se ne accorgessero. È molto più realistico pensare che al momento del passaggio all’Euro gli interessi politici della stessa Europa prevalessero su quelli finanziari e che gli interessi finanziari fossero quelli di far accumulare il massimo dei debiti a tutti i paesi membri più fragili. Abbiamo la memoria molto corta, ma ben prima del 2001 il dibattito sull’euro escludeva che molti paesi della periferia europea e quelli di futuro accesso (Europa settentrionale e orientale) potessero rispettare i parametri imposti. Non è un caso se proprio i paesi della periferia siano stati prima indotti a indebitarsi e poi a fallire, o ad essere “salvati” dalla padella per essere gettati nella brace. Irlanda, Gran Bretagna, Portogallo, Spagna, Italia e Grecia sono stati gli esempi più evidenti di una manovra che non è stata né condotta né favorita dagli Stati, ma gestita da istituzioni che si dicono superstatali e comunque sono improntate al sistema privatistico degli interessi del cosiddetto “mercato”.
Questo articolo e’ stato originariamente pubblicato da: http://movisol.org
ronin
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Maurizio Blondet
http://www.maurizioblondet.it/frenesia-usa-quanti-vogliono-larmageddon/
L’accordo raggiunto dalla Casa Bianca con l’Iran sulla rinuncia iraniana alla bomba nucleare? “Dobbiamo sentirci privilegiati, perché questo prova che sono iniziati i Tempi Ultimi”: lo ha detto Michele Bachmann, una ex deputata del Minnesota e figura di spicco del Tea Party, intervistata dalla radio evangelica nel programma “Understanding the Times” (Capire i Tempi). La signora Bachmann ha spiegato che Obama ha adempiuto la profezia di Zaccaria (12.3): “Quel giorno, quando tutte le genti saranno adunate contro Gerusalemme, io farò di essa una pietra inamovibile. Tutti coloro che proveranno a sollevarla si faranno male”.
“I profeti hanno desiderato di vedere questi giorni; io e voi abbiamo il privilegio di viverli”. Molto presto, ha aggiunto la signora, “le armate celesti” di Dio metteranno fine a questo mondo. Non agli Stati Uniti però: l’eroico sforzo dei repubblicani al Congresso per far fallire l’accordo con l’Iran ha ottenuto di risparmiare l’America dall’ira di Dio. Il conduttore della trasmissione, Jan Markell, ha assentito: “Fare cose come queste contro la terra dell’Alleanza di Dio ha conseguenze, orribili conseguenze. Aggiungiamoci altre cose, come la decisione della Corte suprema di giugno e una quantità di altre cose…non è solo che il Giudizio viene, il Giudizio è già qui”.
Episodio sintomatico del modo frenetico-apocalittico in cui viene vissuto l’accordo con Teheran negli ambienti americani cristianisti, influenzati dalla lobby israeliana. La Bachmann non è nemmeno ebrea (discende da immigrati norvegesi), né a quanto pare lo è il marito Marcus Bachmann: sono entrambi influenzati dalla sub-teologia protestante americana chiamata “Dominionism”, che unisce i Cristiani Ricostruzionisti (una setta del calvinismo Usa), i seguaci pentecostali della “Kingdom Now” (il Regno subito!) e della New Apostolic Reformation, una galassia di carismatici in cui ogni credente ritiene di avere dirette rivelazioni da Gesù. Nell’insieme, questa rete si chiama “Dominionist” perché intende realizzare quello passo del Genesi 28 in cui Dio conferisce all’uomo il dominio sulla Terra:
28Dio li benedisse e disse loro:
«Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra;
soggiogatela e dominate
sui pesci del mare
e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente,
che striscia sulla terra».
Costoro, dunque, sono definiti anche “cristiani nazionalisti”: che ritengono di aver dalla Bibbia il mandato di occupare le istituzioni dello Stato, con il compito finale di far sì che gli Usa siano governati dalla “Legge di Dio”, e l’America diventi una teocrazia: insomma con un programma identico a quello degli ayatollah che (come comanda Sion) sognano di distruggere….
…ecc…
DonChi
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Certo i generali ci stanno per questo. Mica guidano eserciti solo per deterrenza. Loro sanno – o credono di sapere – che prima o poi una guerra ci sarà sempre. Ed è probabile che abbiano ragione…
Specialmente se si vive in un mondo fondato sull’egoismo e l’individualismo.
Non che queste belle qualità si possano estirpare dall’animo umano, ma se diversi secoli di civilizzazione non ci hanno ancora fatto capire che “sistemi” economici e sociali basati su questo, prima o poi portano al conflitto…
E quando questo avviene, e sono gli stati a intraprendere questa via, danni e disastri sono proporzionali al progresso scientifico raggiunto…
Vedi te, il progresso, perfino…
peter pan
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Tshirt
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http://www.forbes.com/sites/niallmccarthy/2015/06/25/the-biggest-military-budgets-as-a-percentage-of-gdp-infographic-2/
Tu scrivi giustamente che il conflitto e’ inevitabile e che “danni e disastri sono proporzionati al progresso scientifico raggiunto”, bhe’, in effetti guarda gli attacchi degli hacker russi e cinesi contro siti sensibili degli Stati Uniti (pesantissimi nell’ultimo anno), guarda la svalutazione dello yuan cinese: due lati della stessa medaglia: la guerra si fa anche con le valute e col terrorismo virtuale via internet. E poi ci sono i tagliagole dell’ISIS, ma questo e’ un altro discorso….