di Flaminia Morin
(WSC) MILANO – È semplicistico dividere il mondo in buoni e cattivi. Ma rassicurante. Loro sono i violenti, loro sono i malvagi, i criminali, i barbari, gli ignoranti. Loro sono dalla parte sbagliata. Noi non siamo come loro. Noi non aggrediamo, noi non infrangiamo la legge, noi dichiariamo le nostre opinioni in modo pacifico e democratico. Ne siamo così certi? Certi che sia sempre così e sempre sia stato così?
Gli autori del video Stop pretending “This is not who we are” uscito nella sezione Opinion del New York Times a seguito dell’assalto al Congresso degli Stati Uniti, mettono in evidenza come la prima risposta ai fatti accaduti sia stato prenderne le distanze, dicendo che i responsabili non rappresentavano l’America. Ma di quale America si sta parlando? Di quella reale, divisa e polarizzata figlia dello sterminio degli Indiani e dello schiavismo, suddita del dio denaro? O più illusoriamente di quella che vorrebbero fosse, incarnazione della democrazia e paladina dei diritti di tutti, dimenticandosi della sua storia, senza chiedersi dove siano le radici dell’espressione del dissenso mostrato nell’assalto al Congresso. Ma condannare è più facile. Espellere il mostro che è in noi.
Ci è difficile accettare aspetti del nostro passato e del nostro presente che non ci piacciono, e questo vale per qualsiasi nazione o persona. Riconoscere quei lati ombra, come li ha definiti Jung, che normalmente sono confinati nel nostro inconscio, come facenti parte dell’immagine che abbiamo e vogliamo dare di noi stessi è troppo doloroso da accettare. Eppure in ciascuno di noi alberga l’aggressività, la cattiveria, l’invidia, l’intolleranza, l’odio. Siamo luce e ombra.
E finchè continueremo a negare questi aspetti in noi stessi, nei nostri antenati, nella nostra storia, finchè non ne saremo consapevoli e li porteremo alla luce integrandoli in noi e quindi disinnescandoli, li proietteremo fuori, sugli altri. Sono loro i cattivi.
Dott.ssa Flaminia Morin
Psicologa – Istruttore Mindfulness