(WSC) WASHINGTON – Un mandato, due impeachment. Donald Trump entra nella storia come l’unico presidente americano a finire per due volte sotto accusa. A meno di una settimana dall’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca, la Camera approva con 232 voti a favore e 197 contrari il secondo impeachment di Trump per “incitamento all’insurrezione”, dopo l’assalto al Capitol dello scorso 6 gennaio.
“Sappiamo che c’è stata un’insurrezione che ha violato la santità del Congresso del popolo. E sappiamo che il presidente degli Stati Uniti ha istigato questa insurrezione, ha armato la ribellione contro il nostro stesso paese. La Camera ha dimostrato che nessuno è al di sopra della legge, neppure il presidente”, proclama la speaker Nancy Pelosi che per l’occasione (o per scaramanzia) ha sfoggiato la stessa identica mise del primo impeachment, approvato il 18 dicembre del 2019.
Se un anno fa i repubblicani fecero compattamente muro, questa volta 10 deputati del Grand Old Party (Gop) si sono uniti ai dem rendendo il secondo impeachment di Trump il più bipartisan della storia. Tra loro, la numero tre del partito, Liz Cheney, che ha rivendicato “un voto di coscienza”. Nel 1998 erano stati cinque i democratici ad aver appoggiato la messa in stato di accusa di Bill Clinton.
La Camera dovrebbe trasferire immediatamente gli articoli al Senato, ma il leader uscente, il Gop Mitch McConnell, ha escluso che il processo possa iniziare prima dell’insediamento di Biden, lasciando che sia la nuova Camera Alta a maggioranza democratica a gestirlo.
Per la condanna occorre la maggioranza di due terzi al Senato
Per condannare Trump, ammesso che vengano superati i dubbi costituzionali sull’impeachment di un presidente che ha già lasciato la Casa Bianca, occorre una maggioranza di due terzi al Senato: i democratici hanno 51 seggi su 100 contro i 67 necessari. Nel 2019 solo il Gop Mitt Romney votò contro Trump.
Questa volta potrebbe accodarsi qualche altro repubblicano ma è difficile che si arrivi alla soglia minima necessaria. Lo scenario peggiore per Trump, nel caso di condanna, è l’impossibilità di ricandidarsi alla presidenza nel 2024.
La Casa Bianca ha divulgato un video del presidente subito dopo il voto della Camera. Trump ha condannato le violenze al Congresso e denunciato la censura sui social ma non ha fatto alcun accenno all’impeachment. Martedì in Texas aveva definito il suo discorso del 6 gennaio “totalmente appropriato”.
Il Congresso presidiato dalla Guardia Nazionale
“Ritengo che l’impeachment del presidente in tempi cosi rapidi sarebbe un errore”, ha protestato durante il dibattito alla Camera il leader di minoranza, il Gop Kevin McCarthy, “non è stata completata alcuna inchiesta, non è stata tenuta alcuna audizione, e l’impeachment infiammerebbe ulteriormente le divisioni”.
Centinaia di militari armati hanno dormito a Capitol Hill in vista del voto della Camera sull’impeachment, come non era mai successo prima se non durante la Seconda Guerra mondiale o le proteste a Washington del 1968. Un esercito di oltre 20.000 uomini della Guardia Nazionale, pesantemente armati, discenderà nella capitale americana per l’inaugurazione di Biden, praticamente il triplo dei militari statunitensi dispiegati in Afghanistan, Iraq e Siria. “Non era mai successo prima”, dice il nuovo capo della polizia di Dc, Robert Contee. Una cosa è certa: Trump non ci sarà.
Fonte: AGI