di Gabriele Belleli
(WSC) MILANO – Termina oggi 23 aprile la possibilità di sottoscrivere la terza emissione del BTP Futura, i cui proventi saranno destinati a finanziare le spese previste per affrontare la campagna vaccinale e per sostenere la ripresa del Paese.
Prima di concentrarci sulla classica domanda “conviene sottoscriverlo?”, è saggio analizzarne le caratteristiche:
- il codice ISIN attivo durante la fase di emissione è IT0005442089
- la struttura cedolare è “step up”, che è una particolare tipologia di tasso fisso che si caratterizza per l’ammontare della cedola che è predefinito e crescente nel corso della vita del titolo di stato.
Entrando nel dettaglio i tassi minimi garantiti sono:
-0,75% dal 1° al 4° anno
-1,20% dal 5° all’8° anno
-1,65% dal 9° al 12° anno
-2% dal 13° al 16° anno
I tassi cedolari definitivi saranno annunciati alla chiusura del collocamento e non potranno comunque essere inferiori ai tassi cedolari minimi garantiti appena indicati.
In particolare il tasso cedolare fissato per i primi 4 anni di vita del titolo resterà invariato, mentre in base alle condizioni di mercato potranno essere rivisti al rialzo solo i tassi cedolari relativi ai tre successivi quadrienni.
- la frequenza con cui la cedola sarà erogata è semestrale;
- la data di scadenza è fissata il 27-04-2037 per cui si tratta di un titolo della durata di 16 anni;
- nei giorni di sottoscrizione, il prezzo di acquisto è 100;
- è possibile sottoscrivere il BTP Futura sia online, attraverso il proprio home banking, che fisicamente presso la propria banca o presso un ufficio postale;
- se si acquista in emissione non si pagano commissioni;
- il taglio minimo è di 1.000 € e si possono quindi sottoscrivere multipli di 1.000 euro;
- il mercato di quotazione sarà il MOT di Borsa Italiana;
- la tassazione, come per tutti i titoli di stato, ammonta al 12,5%;
- come per tutti gli altri titoli di stato, è prevista l’esenzione dalle imposte di successione;
- se si acquista in sottoscrizione e si mantiene in portafoglio ininterrottamente fino a scadenza è previsto un “doppio premio fedeltà”.
Alla fine dei primi otto anni di vita del titolo l’investitore che avrà detenuto il BTP Futura sin dall’emissione avrà diritto a un premio intermedio pari al 40% della media del tasso di crescita del PIL nominale registrato dall’ISTAT nei primi otto anni di vita del titolo, con un minimo dello 0,4% del capitale investito, fino ad un massimo dell’1,2%.
Invece alla scadenza finale (dopo i successivi otto anni), agli investitori che avranno continuato a detenere il titolo senza soluzione di continuità dall’emissione fino alla scadenza, verrà corrisposto un premio finale che includerà due componenti: la prima pari al restante 60% della media del tasso di crescita del PIL registrato nei primi otto anni del titolo, con un minimo dello 0,6% fino ad un massimo dell’1,8%; la seconda pari al 100% della media del tasso di crescita del PIL registrato dall’ISTAT dal nono al sedicesimo anno, con un minimo dell’1% ed un massimo del 3% del capitale investito.
A questo punto la domanda che sorge spontanea è: “conviene sottoscrivere il BTP Futura?”
Lasciamo parlare i numeri.
Se un investitore acquista in emissione il BTP Futura CUM (isin IT0005442089) e lo mantiene interrottamente fino a scadenza, ipotizzando l’incasso dei premi fedeltà nel loro importo minimo, ottiene un rendimento lordo del 1,487% (rendimento netto del 1,305%).
Invece nello scenario più ottimistico, ipotizzando l’incasso dei premi fedeltà nel loro importo massimo e di mantenere ininterrottamente dalla fase di emissione fino a scadenza, un investitore otterrebbe un rendimento lordo del 1,71%.
Dal punto di vista operativo, possiamo effettuare un confronto con i due BTP con scadenza 2037 che sono attualmente quotati:
- BTP 2037 con cedola dello 0,95% (isin IT0005433195): alla quotazione attuale di 95,37 offre un rendimento lordo a scadenza del 1,277% (rendimento netto 1,150%).
- BTP 2037 con cedola del 4% (isin IT0003934657): alla quotazione attuale di 138,76 offre un rendimento lordo a scadenza del 1,281% (rendimento netto 0,866%).
Alla luce di questo confronto, se la situazione sul mercato obbligazionario e dei titoli di stato dovesse rimanere immutata, ci potrebbe essere un leggero margine di aumento di prezzo nelle prime fasi della quotazione.
In ottica invece di più ampio respiro, ad esempio di medio-lungo periodo oppure da portare a scadenza, onestamente non mi entusiasma e non mi invoglia certamente a sottoscriverlo.
Fonte: Traderlink