di Massimo Defidio
(WSC) ROMA – È impensabile che i partiti non di destra, che sono tanti, trovino convergenze su un programma comune da costruire nel mese di agosto. Non le troverebbero nemmeno in due anni se è per questo ma non divaghiamo. Sono in effetti tanti i partiti non di destra, provo a metterli in fila: PD, Gruppo Di Maio (non so come si chiama), Azione, + Europa, Italia Viva, Coraggio Italia (Toti e altri), Leu, Sinistra Italiana e Verdi cui vanno aggiunti buona parte del gruppo misto (Casini, Quagliarello, Monti, Mastella ..), più i 5S non Contiani e i transfughi di FI (Gelmini, Carfagna e compagnia) e della Lega non salviniana (Giorgetti e governatori per dire). Tanti ma più confusi che mai.
D’altra parte si sa, le Destre possono vincere le elezioni ma non saranno in grado di governare soprattutto dopo la svolta neo populista di B. che a mio avviso è stata dettata dalla volontà di tagliare terreno fertile sotto i piedi di Meloni e riportare in FI parte di quei consensi. Come a dire: “se siete populisti non votate uno/a qualsiasi, votate l’originale”. Una mera scelta elettorale dunque in cui B è maestro.
Per me che NON sono di destra che fare allora?
Puntare ad esempio sulla vocazione moderata e liberale dell’elettorato italiano, cosa di cui sono abbastanza certo. Perché ciascuno dei gruppi/partiti che si oppongono alle Destre non fa una cosa semplice, aggiungere al proprio simbolo la dicitura No alla Destra? Avremo quindi: No alla Destra – PD, No alla Destra – Di Maio, No alla Destra – Azione e via dicendo.
È populista? Sì ma se costringe gli italiani a pensare senza condizionamenti ad una scelta di campo poi che votino Letta, Casini o Renzi non importa niente a nessuno tanto il partito di maggioranza relativa in questo Paese sarà sempre di Destra (basta che non governi però). Se poi l’affluenza restasse bassa, intorno al 50% diciamo, aiuterebbe. Le Destre vincono se i votanti aumentano.