Sono scene tipiche da periodi di guerra o di cambio di regime, quelle a cui assistiamo in questi giorni. L’Unione Europea sta fallendo su tutta linea.
Il treno gremito di migranti partito da Budapest verso Sopron, (alla frontiera verso l’Austria) si è fermato a Bicske dove funziona un campo profughi. I poliziotti hanno fatto scendere tutti quelli che non hanno documenti validi e stanno cercando di farli salire su pullman predisposti. I migranti, raggruppati nella stazione scandiscono “No camp”.
Nell’elaborare la proposta per un meccanismo di ricollocamenti intra-Ue permanente, da attivare in situazioni di crisi, secondo quote obbligatorie, la Commissione Ue sta ragionando sulla possibilità di prevedere l’opt-out per i Paesi che non vogliono partecipare, ma accompagnato da sanzioni.
“E’ dovere dell’Europa dare una risposta unitaria, dare una risposta che parta dal diritto d’asilo europeo, da iniziative europee sull’accoglienza e gestione dell’emergenza, dal rimpatrio europeo, ma anche da una strategia globale che tenga insieme gli interventi fondamentali da fare nei paesi d’origine”, ha detto il premier Matteo Renzi.
Migliaia di migranti si trovano ancora nella stazione di Budapest dopo che la polizia ha tolto il blocco e in centinaia hanno dato l’assalto ad un treno fermo ad un binario e diretto alla frontiera ovest. Gli altoparlanti continuano comunque a diffondere annunci che non partiranno treni diretti in Europa occidentale.
“Una giusta ridistribuzione di 100mila profughi è ciò di cui abbiamo bisogno” in Europa, affinché “solidarietà non “suoni come un vuoto slogan”, così il presidente del consiglio Ue Donald Tusk durante una dichiarazione col premier ungherese Viktor Orban.
La Commissione Ue ha intenzione di proporre 120mila ricollocamenti intra-Ue in aggiunta ai 40mila già pianificati per Italia e Grecia, includendo anche l’Ungheria. E’ quanto spiegano all’Ansa fonti europee.
“I leader europei hanno dimostrato chiaramente di non essere in grado, di non avere la capacità di gestire la situazione”, ha detto il premier ungherese Viktor Orban dopo aver incontrato il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. “E’ noto che tocca ai singoli Paesi controllare le frontiere esterne. E questo sta facendo l’Ungheria”. “Detto tra noi – ha proseguito Orban – il problema non è europeo, è un problema tedesco. Tutti vogliono andare in Germania. Nessuno vuole restare in Ungheria, Slovacchia o Estonia. Vogliono andare tutti in Germania”. Così il premier ungherese Viktor Orban sui migranti. Col voto di stamani in Parlamento a Budapest il premier ungherese Viktor Orban conta, “a partire dal 15 settembre, passo dopo passo”, di riprendere “il controllo delle frontiere”, lo spiega in una conferenza stampa a Bruxelles. “Ora c’è una settimana in cui informeremo tutti sulle nuove regole” e dopo – avverte – le metteremo in pratica”.
La polizia ceca non scriverà più i numeri sulle braccia dei migranti. Lo ha comunicato una portavoce precisando che la pratica, adottata in una situazione caotica, serviva ad evitare che i bambini fossero separati dalle madri. I numeri verranno ora scritti su una fascia messa al polso.
In Ungheria, la polizia stamattina ha tolto il doppio cordone davanti alla stazione ferroviaria Keleti, e i migranti hanno subito invaso la sala grande. Nello stesso tempo, la direzione delle ferrovie ha annunciato il blocco di tutti i treni internazionali. Nonostante questo, i migranti si sono riversati in un treno, destinato ad una linea interna, diretto verso la frontiera ovest, a Sopron, non sapendo che non andrà oltre. Molti si sono aggrappati alle porte dei vagoni non potendo entrare, ed invaso anche la banchina lungo il treno che non si sa se e quando potrà partire. I migranti dicono ai giornalisti che con questo treno raggiungeranno la Germania.
******************
La polizia ungherese si e’ ritirata questa mattina dall’ingresso della stazione internazionale Keleti di Budapest, consentendo l’ingresso di centinaia di rifugiati siriani, afghani e pakistani, bloccati da martedi’ nella capitale.
Le ferrovie ungheresi negano che siano in partenza treni verso l’Europa occidentale. Un portavoce della polizia austriaca conferma che al momento non ci sono treni in viaggio da Budapest Keleti verso Vienna. I migranti hanno tuttavia preso d’assalto un convoglio diretto aSopron, al confine con l’Austria. Il treno ha lasciato la stazione alle 11,18: sperano di poter attraversare il confine con l’Austria e poi proseguire il viaggio verso la Germania.
Per il premier ungherese Viktor Orban, l’emergenza migranti e’ “un problema tedesco”, considerato che delle migliaia entrati in Ungheria nessuno vuole rimanervi, ma tutti vogliono andare in Germania. Il premier ungherese ha comunque dichiarato che l’Ungheria deve registrare tutti i migranti nel Paese, prima che la lascino alla volta di Austria o Germania e ha annunciato entro il 15 settembre un nuovo pacchetto di norme, compresa una barriera fisica, per contrastare il massiccio flusso di migranti.
Incontrando a Bruxelles il presidente del Parlamento, Martin Schulz, Orban ha messo in evidenza l’incapacita’ dei leader europei di “controllare la situazione”. Sotto accusa il sistema delle quote: a giudizio di Orban “serve a incoraggiare i migranti a venire in Europa, e invece dobbiamo dire loro che non possiamo garantire che vengano accolti”. Invece il vero nodo e’ il contratto delle frontiere. “Senza il controllo delle frontiere possiamo fare poco. E’ questa la priorita’ numero uno” dell’Europa secondo Orban.
Preoccupato per la questione migratoria e per il modo con cui l’Europa sta reagendo e’ Martin Schulz. – “Il sistema di Schengen e’ chiaramente minacciato” ha avvertito il presidente del Parlamento europeo al termine del suo incontro con Orban. “quello che vedo e’ egoismo invece di risposte comuni, e non possiamo gestire la questione migratoria senza rispettare i principi europei” .
Schulz non ha nascosto che si tratta di “un momento cruciale per l’Ue, che se continua cosi’, rischia di dividersi”. Di immigrazione ha parlato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “L’evidenza dei fatti e delle tragedie a cui si assiste hanno una forza di persuasione molto alta” ha affermato il Capo dello Stato.