Continua la gara di solidarietà nei confronti dei migranti arrivati in Ungheria e successivamente in Austria e Germania: con un passaparola su FB centinaia di persone sono partite domenica da Vienna per andare a Budapest in auto e dare un passaggio ai migranti verso la capitale austriaca.
Serpentone di auto per dare un passaggio
Il #refugeeconvoy organizzato da alcuni austriaci conta più di 100 vetture che hanno formato un lungo serpentone sulla strada verso il confine. Sono stati distribuiti volantini e informazioni legali e insieme si è deciso cosa portare in macchina: cibo, acqua, prodotti sanitari, abbigliamento, giochi e animali di peluche. La polizia li ha avvisati che rischiano di incappare nel reato di traffico di esseri umani; allo stesso tempo, però, si è impegnata a garantire la sicurezza stradale del convoglio. Una donna 68enne, anche lei attivista della campagna, ha ricordato che da ragazzina aveva atteso al confine tra Austria e Ungheria l’arrivo degli ungheresi che fuggivano dalla rivolta del 1956 contro il regime sovietico.
In Ungheria i profughi messi subito sui treni diretti all’estero
In Ungheria dopo le parole della Cancelliera tedesca, informalmente le Ferrovie si sono organizzate per trasportare in treno i migranti arrivati nel Paese verso Austria e Germania. I profughi da Hegyeshalom, al confine tra Ungheria e Austria, vengono fatti salire immediatamente su treni diretti a Vienna e Monaco. «Sì, vengono fatti salire anche senza biglietto», ha detto un responsabile di polizia, chiedendo l’anonimato.
La solidarietà si ferma a Lesbo
L’agenzia per i rifugiati dell’Onu chiede intanto un’evacuazione di emergenza delle migliaia di rifugiati bloccati sull’isola greca di Lesbo in attesa dei permessi di viaggio. Nella piccola isola sono accampate in condizioni igieniche sempre più precarie 17.000 persone e per due giorni la polizia è intervenuta con i manganelli per sedare proteste nella zona del porto dei profughi che volevano prendere la nave verso Atene. Da due settimane moltissime persone sono costrette a dormire per terra, sul cemento, senza neppure un pezzo di cartone per proteggersi.
Il Papa: «Una famiglia accolta in ogni parrocchia»
Appello del Papa per i migranti, alle parrocchie, comunità e santuari di Europa: «Ognuno accolga una famiglia di profughi, un gesto concreto in preparazione dell’Anno santo». Lo ha detto all’Angelus, invitando i vescovi d’Europa a «sostenere questo mio appello». «Di fronte alla tragedia di decine di migliaia di profughi che fuggono dalla morte per la guerra e per la fame, e sono in cammino verso una speranza di vita – ha detto il Papa – , il Vangelo ci chiama, ci chiede ad essere “prossimi” dei più piccoli e abbandonati. A dare loro una speranza concreta. Non soltanto dire: “Coraggio, pazienza!…”. La speranza è combattiva, con la tenacia di chi va verso una meta sicura».
Mentre Angela Merkel «colpita dall’orrore» lasciato dai profughi siriani, dichiara che le frontiere della Germania sono aperte e che non ci sarà nessun limite alle richieste di asilo, la Gran Bretagna mette un freno confermando che non parteciperà al piano Ue di suddivisione pro-quota dei profughi, ma accoglierà fino a 15mila migranti prelevati direttamente dai campi al confine con la Siria.
Per risolvere il problema alla radice la Gran Bretagna vuole iniziare entro ottobre una campagna di raid aerei contro Isis in Siria oltre a lanciare un’azione di intelligence contro i trafficanti di esseri umani come riferisce il Sunday Times. Inorriditi dalle migliaia di profughi siriani in fuga dal loro Paese, dal canto loro, il 52% dei britannici vuole l’intervento in Siria per porre fine alla guerra. Emerge da un sondaggio dell’edizione domenicale del Sun secondo il quale solo il 22% si oppone. Il sondaggio, effettuato dalla società di rilevazione YouGov evidenzia anche che il 36% degli intervistati vorrebbe accogliere più profughi, il 14% è contrario e il 24% vorrebbe lasciare le cose come stanno.
Il 29% dei britannici non vorrebbe neppure un profugo
Secondo il Mail on Sunday in Gran Bretagna comunque starebbe crescendo il sentimento anti-europeo. La paura di un’invasione di migranti, è riuscita a far pendere per la prima volta la bilancia a favore della Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Ue, su cui nel 2017 si terrà un referendum. Secondo questo sondaggio, il 51% dei sudditi di Sua Maestà vuole lasciare l’Unione europea mentre il 49% vuole restare. Ma tra questi ultimi, ancora affezionati all’idea di un Europa comune, moltissimi hanno chiarito che potrebbero cambiare idea se la crisi dei migranti dovesse peggiorare. Il risultato, tenendo conto dei margini di errore statistici è di fatto un testa a testa, ma comunque manifesta un netto spostamento dell’opinione pubblica: lo stesso sondaggio ai primi di luglio vedeva il 54% favorevole a restare tra i Ventotto mentre il 45% voleva abbandonare Bruxelles.
Allarme Europol: 30 mila trafficanti
E in questi giorni drammatici per i profughi arriva anche l’allarme di Europol sulla crisi dei migranti: secondo l’agenzia per la lotta alla criminalità dell’Unione europea, sono 30.000 i sospetti trafficanti d’esseri umani dietro all’immigrazione illegale in Europa. Ad affermarlo è il capo dell’unità crimine organizzato dell’Europol, Robert Crepinko, intervistato da Afp. Contrastare tali trafficanti «è di sicuro la priorità assoluta, non solo per l’Europol ma per tutti gli stati Ue», afferma Crepinko. «Se parliamo dell’intera immigrazione clandestina in Europa, non solo quella nel Mediterraneo, il numero dei sospetti è di 30.000 individui», spiega il capo dell’anticrimine organizzato Ue.