L’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico ha lanciato importanti esercitazioni di guerra nella regione del Baltico con l’intento dichiarato di simulare uno “scenario realistico” in cui la NATO è minacciata. Le esercitazioni di guerra, soprannominate Northern Coasts, sono iniziate sabato e dureranno due settimane, simulando ulteriormente uno scenario in cui la NATO attiva la clausola di mutua difesa prevista dall’Articolo 5. Pertanto i giochi simulano un intervento militare statunitense in Europa.
Le esercitazioni, che si svolgono al largo delle coste lettoni ed estoni, hanno lo scopo di inviare un chiaro messaggio alla Russia, il portavoce ad interim della NATO Dylan White afferma: “Una deterrenza credibile deve includere la capacità di attaccare”. White ha poi sottolineato che “esercitazioni come queste mandano un chiaro messaggio che la NATO è pronta a difendere ogni centimetro del territorio alleato”. “La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha radicalmente modificato la situazione della sicurezza nel Mar Baltico”.
La Germania sta guidando le esercitazioni, insieme agli Stati Uniti, e vi partecipa la Finlandia, membro significativamente più recente della NATO, così come la Svezia, non membro. In totale sono coinvolti 14 paesi.
Il vice ammiraglio capo della Marina tedesca Jan Christian Kaack ha dichiarato alla Reuters: “Stiamo inviando un chiaro messaggio di vigilanza alla Russia: soprattutto, garantire questa protezione [dalla Russia] significa esercitazioni, presenza e vigilanza permanente – insieme ai nostri partner NATO e UE”, ha continuato Kaack.
Un comunicato stampa ufficiale della NATO precisa inoltre che i war game simuleranno “operazioni anfibie, difesa aerea, attacchi dal mare alla terra e messa in sicurezza delle rotte marittime”. Le esercitazioni NATO sulle coste settentrionali dell’Europa si svolgono ormai regolarmente ogni anno dal 2007.
Va notato che nell’estate del 2022 la NATO ha tenuto le esercitazioni di guerra BALTOPS anche nel Mar Baltico, che si trovava proprio nelle vicinanze del luogo in cui poi i gasdotti Nord Stream sono stati sabotati. Il giornalista investigativo Seymour Hersh ha affermato che dietro le esplosioni di sabotaggio del 26 settembre c’era la CIA e che le precedenti esercitazioni di guerra erano servite come copertura per posizionare i dispositivi successivamente fatti esplodere.