Il dibattito dei repubblicani fa flop

Un calo del 25% tra gli spettatori che si sono sintonizzati in tv, rispetto agli stessi appuntamenti delle presidenziali Usa nel 2016. E il motivo è chiaro. I sette contendenti del GOP alla resa dei conti sul palco della Biblioteca Ronald Reagan a Simi Valley, in California...

Mercoledì sera il secondo dibattito presidenziale repubblicano ha attirato 9,5 milioni di telespettatori, in calo del 25% rispetto ai 12,8 milioni che si erano sintonizzati durante il primo dibattito il mese scorso, si ricava dai sondaggi sugli ascolti effettuati da Nielsen.

Per avere un termine di paragone, i primi due dibattiti delle primarie repubblicane per le elezioni del 2016 – con Trump in campo – avevano visto rispettivamente 23,9 milioni e 22,9 milioni di spettatori.

In sostanza il secondo dibattito sulle primarie presidenziali repubblicane del 2024 si è concluso proprio come era iniziato: con l’ex presidente Donald Trump – che non è ancora apparso sul palco insieme ai suoi rivali – come il favorito ultradominante del partito.

I sette contendenti repubblicani nella resa dei conti di mercoledì sera presso la Biblioteca presidenziale Ronald Reagan a Simi Valley, in California, hanno regalato pochi momenti memorabili, tra cui quello in cui l’ex governatore della Carolina del Sud, Nikki Haley, che ha sfogato quella che sembra la frustrazione repressa dell’intera squadra del GOP con l’imprenditore Vivek Ramaswamy (in crescita nei sondaggi). “Onestamente, ogni volta che ti ascolto, mi sento un po’ più stupida per quello che dici”, ha detto Haley a un certo punto.

Due candidati hanno criticato l’assenza di Trump. Il governatore della Florida Ron DeSantis ha detto che era MIA (Missing In Action) cioè “disperso in azione”. L’ex governatore del New Jersey Chris Christie ha chiamato l’ex presidente “Paperino” (Donald Duck) e ha detto che “si nasconde dietro le sue mazze da golf” piuttosto che difendersi sul palco.

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