Wall Street si prepara al taglio dei tassi.
Venti mesi dopo che la Federal Reserve ha iniziato una storica campagna contro l’inflazione, gli investitori ora credono che ci siano molte più possibilità che la banca centrale americana riduca i tassi in soli quattro mesi piuttosto che alzarli nuovamente nel prossimo futuro.
Lunedì i futures sui tassi di interesse hanno indicato una probabilità del 52% che la Fed riduca i tassi di almeno un quarto di punto percentuale entro la riunione prevista a maggio 2024, in aumento rispetto al 29% di fine ottobre, secondo i dati del CME Group. Gli stessi dati indicavano quattro tagli entro la fine dell’anno.
Gli investitori, colpiti dagli sforzi della Fed per rallentare l’economia, hanno reagito spingendo l’S&P 500 in rialzo di quasi il 9% questo mese. Ciò nonostante le scommesse riflettono diversi percorsi possibili per l’economia, non tutti favorevoli per le azioni.
Un luogo in cui si stanno manifestando scommesse sul taglio dei tassi è il mercato obbligazionario, dove i rendimenti delle obbligazioni a lungo termine sono scesi ulteriormente al di sotto di quelli di quelli a breve termine.
Avvisaglie di recessione
I rendimenti dei titoli del Tesoro riflettono in gran parte le aspettative su quali saranno i tassi a breve termine fissati dalla Fed in media nel corso della vita di un’obbligazione. Di conseguenza, una mossa del genere viene generalmente vista come un avvertimento di una recessione imminente, con gli investitori che scommettono che la Fed dovrà tagliare i tassi per stimolare la crescita.
Il rally azionario di questo mese segnala che molti investitori anticipano un risultato più favorevole. La loro speranza: l’inflazione torna all’obiettivo del 2% della Fed, la crescita rimane stabile, ma la Fed taglia comunque i tassi in modo modesto come assicurazione contro un rallentamento non necessario.
La doppia scommessa dei trader
Tuttavia, ci sono prove che i trader scommettono su entrambi gli scenari economici. Gli investitori hanno celebrato la serie di rapporti sull’inflazione di questo mese, che hanno mostrato un ampio rallentamento degli aumenti dei prezzi. Ma c’è stata anche una serie di dati più preoccupanti, tra cui sondaggi più deboli del previsto tra i responsabili degli acquisti e un aumento del tasso di disoccupazione.
“Si tratta in realtà di una distribuzione dei risultati che varia da una Fed che non farà nulla l’anno prossimo a tagli aggressivi l’anno prossimo”, secondo un analista.
Intervenendo all’Economic Club di New York in ottobre, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha descritto l’economia americana come “resiliente” e ha affermato di non credere che la politica monetaria sia troppo restrittiva.
Gli investitori avvertono che è ancora possibile che la Fed non tagli i tassi nel 2024, spingendo potenzialmente i rendimenti obbligazionari nuovamente al rialzo. Negli ultimi due anni l’economia statunitense si è dimostrata resiliente e la Fed ha ripetutamente alzato i tassi più in alto di quanto gli investitori si aspettassero.
Nakatomy
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