di Marcello Foa
La nomina di Gabriel Attal quale Primo ministro francese ha suscitato molta attenzione mediatica, come peraltro era prevedibile: un 34enne in un ruolo così importante è indubbiamente una notizia.
Ma a essere rilevante non è tanto l’età, quanto la conferma di un metodo, quello di selezione delle élite, che ho descritto in un capitolo de “Il sistema (in)visibile” (Guerini editore). Gabriel Attal “assomiglia” mediaticamente a un altro premier che ha goduto di notorietà mondiale, Sanna Marin, che quando fu eletta premier finlandese, carica mantenuta fino al 2023, aveva proprio 34 anni.
Entrambi possono vantare le stesse radici culturali e la stessa scuola, quella del Young Global Leaders, la comunità delle giovani élite del World Economic Forum. Giovani brillanti vengono sensibilizzati ai valori della globalizzazione e formati alla gestione del potere nelle rispettive professioni.
Sono passati da qui, Emmanuel Macron, Matteo Renzi quando era Sindaco di Firenze, il leader dei Verdi e attuale ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock, Mark Zuckerberg, eccetera. E’ una rete piuttosto estesa che conta tra attuali membri e Alumni oltre 1400 persone di oltre 120 nazionalità. E non è affatto segreta: la lista degli affiliati è consultabile sul sito dell’Associazione. Nessuna cospirazione, insomma. Piuttosto un metodo, indubbiamente efficace, vista la capacità di proiettare ai vertici i suoi affiliati.
Attal sembra il clone di Macron, il quale a sua volte fu ministro dell’Economia a 37 anni e divenne presidente francese a 39 anni. Considerando che il capo dell’Eliseo non potrà correre per un terzo mandato, è possibile che Attal sia il prescelto per la successione, sebbene ovviamente sia troppo presto per fare previsioni riguardo elezioni in programma nel 2027.
Vedremo, di certo la sua nomina è emblematica di un’élite che si vanta di costituire il vero “governo del mondo” da una trentina d’anni a questa parte.
Fonte: un Tweet di Marcello Foa