Microsoft ha rubato la scena quando ha pubblicato i risultati martedì, lasciando Alphabet in disparte dietro le quinte.
Gli investitori avevano già fatto salire le azioni di Microsoft del 10% quest’anno prima che la più grande azienda del mondo annunciasse i suoi risultati, quindi speravano in una riprova che la loro fiducia fosse ben riposta.
Ebbene, hanno capito: il business cloud di Microsoft, Azure, ha realizzato lo scorso trimestre il 30% in più di entrate rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, leggermente meglio del 28% previsto dai mercati.
Ciò ha messo in ombra Alphabet: la società madre di Google ha visto il suo business nel cloud aumentare del 24%, un miglioramento rispetto al 22% dell’ultimo trimestre ma un risultato certamente più timido rispetto al colosso di Cupertino.
Cosa succede adesso?
Microsoft, Alphabet e Amazon hanno tutte condiviso una lamentela: e non è il crescente scetticismo del mondo riguardo a un futuro gestito da macchine e computer.
Le divisioni cloud di tutte e tre le società hanno subito un rallentamento, con i ricavi della divisione di Microsoft in aumento della metà rispetto a un paio di trimestri fa in raffronto all’ultimo trimestre del 2021. Ma questi ultimi risultati rassicureranno almeno gli investitori sulle prospettive di Microsoft. L’imminente annuncio della terza Big Amazon potrà permettere di disegnare un quadro completo del settore nel suo insieme.
Scricchiolii nell’high tech
I Magnifici Sette – Alphabet (GOOG), Amazon (AMZN), Apple (AAPL), Meta (META), Microsoft (MSFT), NVIDIA (NVDA) e Tesla (TSLA) – hanno conquistato insieme i mercati azionari lo scorso anno, ma quel legame stretto sembra essere un po’ logorato.
I risultati di Tesla sono stati l’equivalente finanziario di una brutta delusione e, sebbene i numeri di Microsoft sembrino decenti, gli investitori internazionali potrebbero avere un problema con la crescita del cloud di Alphabet più lenta del previsto.
Apple, Meta e Amazon annunceranno i risultati giovedì, ma Nvidia – la storia di successo del mercato azionario dello scorso anno – è maestra di suspense: il produttore di chip più importante al mondo non darà alcun indizio ai mercati fino alla fine di febbraio.
A Wall Street le azioni di Alphabet sono scese di quasi il 6% dopo il rapporto sugli utili. Il calo di Microsoft è stato meno grave. Inizialmente il titolo è sceso di oltre il 2% e poi ha recuperato parte delle perdite.