La sottosegretaria di Stato Usa per gli Affari politici, Victoria Nuland, intende dimettersi nelle prossime settimane. Lo ha annunciato il segretario di Stato Antony Blinken in un comunicato diffuso dal dipartimento di Stato.
Nel documento si legge che al sottosegretario di Stato John Bass è stato chiesto di ricoprire temporaneamente l’incarico di Nuland in attesa della nomina di un successore.
Secondo Blinken, negli scorsi tre anni Nuland ha “fatto proprio l’impegno del presidente (Joe) Biden perché la diplomazia tornasse al centro della politica estera e perché la leadership globale degli Stati Uniti venisse rivitalizzata in un momento cruciale per la nostra nazione e per il mondo”.
Attuale numero tre della diplomazia statunitense, dopo lo stesso Blinken e Kurt Campbell (esperto di Cina, passato dal Consiglio per la sicurezza nazionale al dipartimento di Stato solo lo scorso 14 febbraio in sostituzione di Wendy Sherman), Nuland è considerata tra gli esponenti più oltranzisti dell’ala anti-russa dell’amministrazione Biden, ed è stata spesso in passato oggetto di attacchi e critiche per il proprio impegno a favore dell’Ucraina.
Nuland è sposata con Robert Kagan, uno studioso e autore americano la cui area di competenza comprende la sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti, tra i personaggi più influenti del mondo neocon a Washington.
La sottosegretaria di Stato Usa per gli Affari politici dimissionaria è anche nota, negli ambienti diplomatici, per la frase: “Fuck the EU”.
Con queste parole anni fa mandò pesantemente a quel paese l’Unione Europea, rischiando di provocare un incidente diplomatico tra Washington e Bruxelles.
La battutaccia fu pronunciata nel gennaio 2014 mentre Nuland era al telefono con l’allora ambasciatore statunitense a Kiev, Geoffrey Pyatt. I due sondavano un possibile accordo tra il governo ucraino di Viktor Ianukovich e l’opposizione guidata dall’ex pugile Vitali Klitschco.
Telefonata che fu intercettata e pubblicata da un anonimo su Youtube. L’audio rivela un piano orchestrato dietro le quinte dagli Stati Uniti, a quanto pare, non condiviso dagli alleati. È a questo punto che Nuland pronuncia la volgarità.
Il Dipartimento di Stato addossò la responsabilità dell’intercettazione e la conseguente diffusione a Mosca. La portavoce, Jen Psaki, parlò di “un nuovo colpo basso dello spionaggio russo”.
Classe 1961, Nuland aveva servito all’ambasciata Usa a Mosca negli anni Novanta (era in Russia all’epoca del tentato colpo di Stato contro l’allora presidente Boris Eltsin) e, dopo un periodo da rappresentante presso la Nato, aveva ricoperto l’incarico di assistente segretaria di Stato per l’Europa durante l’amministrazione del presidente Barack Obama, ma aveva deciso di dimettersi dopo l’elezione alla Casa Bianca di Donald Trump, nel 2016.
Nuland è tornata quindi al Dipartimento di Stato nel 2021, con l’insediamento alla presidenza di Joe Biden. Nelle scorsa settimane era stata tra i candidati alla successione di Sherman come vicesegretaria di Stato, ruolo che aveva ricoperto solo ad interim fino alla nomina di Kurt Campbell.
Fonte: Agenzia Nova