Hunter Biden, come Donald Trump, è ora un criminale condannato, presentando una sfida personale e politica per il presidente Joe Biden, che cerca la rielezione nel 2024. Hunter è stato condannato per aver acquistato illegalmente un’arma durante un periodo in cui faceva uso di crack cocaina, diventando il primo figlio di un presidente statunitense in carica condannato per un reato. Il verdetto è arrivato da un processo avviato dal Dipartimento di Giustizia sotto l’amministrazione Biden, con i giurati che hanno deliberato per tre ore.
Questa condanna complica la campagna di rielezione di Biden, particolarmente in vista del prossimo processo fiscale per Hunter previsto per settembre, due mesi prima delle elezioni. Biden ha pubblicamente criticato Trump come un criminale condannato, una strategia ora complicata dai problemi legali del proprio figlio.
Nonostante la condanna, Biden ha espresso il suo sostegno incondizionato per il figlio, sottolineando la resilienza della famiglia e il rispetto per il processo giudiziario. Le implicazioni politiche della condanna di Hunter sono incerte, con possibili impatti sulle percezioni degli elettori e sulla comunicazione della campagna di Biden. Biden ha evitato di perdonare il figlio, mantenendo una posizione di imparzialità e impegno per lo stato di diritto.
Gli esperti suggeriscono che i problemi legali paralleli di Biden e Trump correranno in parallelo durante la campagna, aggiungendo complessità a una corsa già contenziosa. Le reazioni dei democratici e dei repubblicani al verdetto variano, con alcuni democratici delusi mentre altri difendono la risposta di Biden. Il caso sottolinea le continue scrutinie e sfide politiche che circondano entrambi i candidati presidenziali in vista delle elezioni del 2024.