Generale Graziano, un suicidio con troppi interrogativi

La sua morte solleva domande sulle vere cause del gesto, con alcune ipotesi su un possibile coinvolgimento di forze esterne o pressioni derivanti dal suo ruolo in Fincantieri e dalle sue posizioni politiche e strategiche. Graziano era stato accusato di disastro ambientale e omicidio colposo plurimo.

Come è possibile che un generale italiano di altissimo grado, presidente di una società come Finncatieri (commesse militari) si sia suicidato dopo la morte della moglie? Quale può essere la tesi cospirazionista dietro al presunto suicidio?

Il generale Claudio Graziano, presidente di Fincantieri e figura di spicco nel settore militare europeo, è stato trovato morto nella sua abitazione a Roma, in quello che appare un suicidio. La notizia ha suscitato grande emozione nelle istituzioni e nell’ambiente militare, dove Graziano era considerato un’icona. Dopo la morte della moglie Marisa, avvenuta alcuni mesi fa, Graziano non era riuscito a superare la solitudine nonostante i numerosi impegni tra Roma e Trieste.

Il corpo è stato trovato accanto a una pistola e a un biglietto in cui il generale spiegava il suo profondo legame con la moglie, dichiarando che nulla aveva più senso per lui. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per ‘istigazione al suicidio’ come atto dovuto per ulteriori accertamenti.

Graziano era noto per la sua lungimiranza e per la sua capacità di avanzare nella carriera con autorevolezza e calma. Sostenitore della Difesa europea e dell’appoggio all’Ucraina, aveva recentemente lavorato per rafforzare la sicurezza subacquea nel Mediterraneo in risposta alla crescente presenza di sottomarini russi.

LEGGI IN INSIDER PRO:

Suicidio Graziano, dietro le quinte del business Fincantieri

Il generale aveva una carriera prestigiosa, con incarichi importanti in Mozambico, Libano e Afghanistan, e aveva lasciato un segno indelebile nei vari ruoli di comando che aveva ricoperto, fino a diventare presidente del Comitato militare della UE.

La sua morte solleva interrogativi sulle vere cause del suo gesto, con alcuni che ipotizzano un possibile coinvolgimento di forze esterne o pressioni derivanti dal suo ruolo in Fincantieri e dalle sue posizioni politiche e strategiche.

Graziano pochi mesi fa era rimasto coinvolto in un’inchiesta della Procura di Cagliari riguardante le esercitazioni militari presso il Poligono di Teulada. Insieme ad altri quattro ex capi di Stato maggiore – Giuseppe Valotto, Danilo Errico, Domenico Rossi e Sandro Santroni – Graziano era accusato di disastro ambientale e omicidio colposo plurimo.

Mentre il rinvio a giudizio è stato confermato per il reato di disastro ambientale, la richiesta di archiviazione per l’accusa di omicidio colposo plurimo è stata sollecitata dal pm Emanuele Secci, il quale ha ritenuto insufficiente il nesso causale tra le esercitazioni e le morti per neoplasie nell’area del poligono.

Nonostante la richiesta iniziale di archiviazione da parte del pm, la gip aveva ordinato l’imputazione coatta, ma ora, dopo un anno e mezzo di ulteriori indagini, la Procura ha ribadito la richiesta di archiviazione, sostenendo la mancanza di prove sufficienti per proseguire con l’accusa di disastro ambientale.

Tag

Partecipa alla discussione