La Turchia ha formalmente richiesto di aderire al gruppo BRICS, un consorzio di economie emergenti che comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, in un tentativo di rafforzare la propria influenza globale e diversificare le alleanze oltre i suoi tradizionali partner occidentali. L’amministrazione del presidente Recep Tayyip Erdogan vede un cambiamento del centro di gravità geopolitico verso le economie emergenti, e la domanda di adesione riflette il desiderio della Turchia di coltivare relazioni sia con l’Oriente che con l’Occidente, mantenendo al contempo i propri impegni come membro chiave della NATO.
La richiesta di adesione ai BRICS è motivata anche dalla frustrazione per la mancanza di progressi nel lungo processo di adesione all’Unione Europea e dalle tensioni con altri membri della NATO, a seguito dei legami mantenuti dalla Turchia con la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina nel 2022. Il gruppo BRICS si promuove come alternativa alle istituzioni dominate dall’Occidente, come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, e potrebbe offrire alla Turchia nuove opportunità di finanziamento e di ampliamento delle relazioni politiche e commerciali.
Nonostante questo orientamento verso i BRICS, la Turchia continua a considerare l’adesione all’Unione Europea come un obiettivo strategico e sta cercando di riattivare i negoziati. La Turchia vede l’adesione ai BRICS come una possibilità per migliorare la cooperazione economica con Russia e Cina e per diventare un ponte commerciale tra l’UE e l’Asia.