Un’ora di colloquio. Cordiale, ma sempre mantenendo una profonda diffidenza reciproca. Sono enormi le differenze tra i due. Anche perché lei, e i collaboratori più stretti di Giorgia Meloni, continuano giustamente a vedere Mario Draghi come la figura che aggrega tutti i potenziali tentativi di ribaltone per far cadere il governo di destra sostituendolo con una nuova maggioranza da “larghe intese”. Così alle 16, quando l’ex banchiere centrale ritorna a Palazzo Chigi per la prima volta a due anni dal passaggio della campanella, Meloni cerca di fare buon viso a cattivo gioco.
Sono due soprattutto nel corso del colloquio durato un’ora i punti su cui i due sono in profondo disaccordo: l’idea dell’Europa federale che Meloni ha sempre combattuto e soprattutto il superamento del diritto di veto nel Consiglio europeo che farebbe, di colpo, perdere peso all’Italia e ai Paesi che si oppongono all’asse franco-tedesco come l’Ungheria. Su questo la premier non ci vuole sentire.
Poi ci sono le ricostruzioni ufficiali. Come quella che segue:
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Giorgia Meloni ha ricevuto questo pomeriggio Mario Draghi a Palazzo Chigi. Un confronto durato più di un’ora in merito al Rapporto sul futuro della competitività europea, commissionato dalla Commissione europea di Ursula von der Leyen e presentato da Draghi nei giorni scorsi.
Il rapporto – sottolinea una nota di Palazzo Chigi – contiene “diversi importanti spunti, tra cui la necessità di un maggiore impulso all‘innovazione, la questione demografica, l’approvvigionamento di materie prime critiche e il controllo delle catene del valore e, più in generale, la necessità che l’Europa preveda strumenti adatti a realizzare le sue ambiziose strategie – dal rafforzamento dell’industria della difesa fino alle doppie transizioni – senza escludere aprioristicamente nulla, compresa la possibilità di un nuovo debito comune“.
“Priorità condivise che rispecchiano anche il lavoro portato avanti dal Governo in Italia e nelle Istituzioni europee”, ha ribadito Meloni, che ha salutato Draghi con la promessa di “tenersi in contatto per continuare ad approfondire queste materie”.
L’incontro con l’ex Presidente del Consiglio era stato preannunciato alcuni giorni fa, dopo la presentazione del Rapporto a Bruxelles. E proprio oggi, la Premier aveva citato il lavoro svolto dal suo predecessore, intervenendo all’assemblea di Confindustria. “Gli ambiziosi obiettivi ambientali dell’Europa devono essere accompagnati da investimenti e risorse adeguati, da un piano coerente per raggiungerli, altrimenti è inevitabile che la transizione energetica e ambientale vada a scapito della competitività e della crescita”, ha dichiarato questa mattina Meloni, citando il rapporto Draghi ed alludendo alla necessità di movimentare gli investimenti anche in ambito privato.
Fonte: Teleborsa