Un think tank francese ha compilato un indice economico che vuole calcolare quali nazioni offrano le maggiori opportunità professionali per i ragazzi tra i 15 e i 29 anni. L’indice si chiama Youthonomics, tiene in considerazione 59 parametri e vede in testa la Norvegia e la Svizzera.
Felix Marquardt tre anni fa creò una grossa polemica in Francia, invitando i giovani ad abbandonare un Paese che li trattava così male. Anche a Parigi la crisi economica ha colpito in particolar modo le giovani generazioni, e l’appello di Marquardt, pubblicato sul giornale progressista “Liberation”, aveva suscitato un’eco rilevante. Visto che però i fatti concreti non sono arrivati, Marquartdt ha realizzato un centro studi dal nomeYouthonomics, che vuole stimolare il dibattito sulle chance offerte da ogni singolo sistema Paese per i loro giovani. Il nome del think tank è la crisi di due parole inglesi, youth ed economics, giovani ed economia, e potrebbe essere tradotto come l’economia per i giovani. Youthonomics ha realizzato un indice, composto da 59 parametri, che ha l’obiettivo di calcolare le chance offerte ai giovani dai singoli Paesi. Youthonomics utilizza i dati delle organizzazioni internazionali per valutare quanto buone siano le istituzioni educati, quale sia il livello della disoccupazione giovanile, il dato dei suicidi, la fornitura di servizi sanitari, la sostenibilità presente e futura del Welfare così come il peso della rappresentanza politica delle nuove generazioni.
L’indice Youthonomics del 2015 compara 64 Paesi, come spiega Spiegel Online. Tra di essi ci sono i principali Paesi industrializzati, così come molte nazioni del blocco degli emergenti e di quelli in via di sviluppo. Complessivamente i Paesi industrializzati ottengono migliori posti nella classifica di Youthonomics. Le nazioni che offrono le migliori chance per i giovani sono Norvegia e Svizzera. La Germania arriva settima, mentre qualche sorpresa in più è evidenziata dalle sottocategorie di cui si compone l’indice. Il futuro a breve termine degli under 30, determinato dallo stato delle finanze pubbliche, dalle prospettive economiche e dall’influenza politica delle giovani generazioni è infatti guidato dalla Norvegia, seguita però da Paesi come Uganda, Ruanda al quarto, Kazakistan, Ghana e Filippine. I Paesi industrializzati si trovano prevalentemente a metà classifica, a causa del processo di invecchiamento della popolazione. L’esplosione della spesa previdenziale, la diminuzione degli investimenti a causa del mancato aumento dei futuri consumatori e il calo delle spese in istruzione sono i fattori che spiegano il sorpasso, parziale, dei Paesi emergenti e in via di sviluppo.
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