Le Borse del Vecchio Continente partono in rosso, in scia alla pesante caduta di Wall Street (-3% l’S&P) dopo che la Federal Reserve ha ridotto i tassi di 25 punti base ma ha preannunciato solo due tagli nel 2025 e non quattro come stimato in precedenza.
Come scoppierà “la madre di tutte le bolle”
Pesa un’inflazione più alta, con il dato Pce previsto alla fine del prossimo anno al 2,5%, contro il 2,1% di tre mesi fa.
Tra l’altro, ulteriori indicazioni sui prezzi e, più in generale, sull’economia americana arriveranno con i dati su Pil e richieste di sussidi di disoccupazione (in Europa, invece, focus sui numeri sulla fiducia).
Così, dopo i cali della Borsa americana e delle piazze asiatiche, sono in calo in apertura il FTSE MIB di Milano, il CAC 40 di Parigi, il DAX 40 di Francoforte e il FTSE 100 di Londra e l’IBEX 35 di Madrid.
Intanto, le banche centrali restano protagoniste anche nella seduta odierna: dopo che la Bank of Japan ha preferito la cautela e ha lasciato, come previsto, i tassi fermi, sarà la volta della Banca d’Inghilterra.