Per coloro che sono stati turbati dall’inarrestabile aumento dei rendimenti dei titoli di Stato negli Stati Uniti e in gran parte del mondo, il messaggio dei mercati diventa ogni giorno più chiaro: abituatevi.
Il più grande mercato obbligazionario del mondo, nonché indicatore globale, sta guidando il rialzo dei costi di finanziamento, con la prospettiva di un periodo prolungato di tassi elevati che avrà conseguenze per le economie e gli asset di tutto il mondo.
Aumentano i rischi per gli asset apparentemente super-sicuri
A pochi giorni dall’inizio del 2025, i rendimenti del debito pubblico statunitense stanno salendo, mentre aumentano i rischi per gli asset apparentemente super-sicuri. L’economia continua ad andare avanti – il rapporto sull’occupazione di venerdì ne ha fornito l’ultima prova – mentre la Federal Reserve sta riconsiderando la tempistica di ulteriori tagli dei tassi d’interesse e Donald Trump sta tornando alla Casa Bianca con politiche che danno la priorità alla crescita rispetto al debito e ai timori per i prezzi, mentre l’indebitamento è salito alle stelle.
Molto vicina la soglia del 5%
Il tasso dei titoli a 10 anni è salito di oltre un punto percentuale in quattro mesi e ora è a portata di mano della barriera del 5%, superata per l’ultima volta nel 2023 e non più vista da prima della crisi finanziaria globale di quasi due decenni fa.
Le obbligazioni statunitensi a lunga scadenza hanno già toccato questo traguardo, e il 5% è visto da molti a Wall Street come la nuova normalità per il prezzo del denaro.
A livello internazionale si stanno verificando picchi simili, con gli investitori sempre più diffidenti nei confronti del debito, dal Regno Unito al Giappone.
Nervosismo globale
“C’è un ambiente di grande nervosismo ed è globale”, ha detto Gregory Peters, che contribuisce alla supervisione di circa 800 miliardi di dollari come co-chief investment officer di PGIM Fixed Income.
Per alcuni, lo spostamento verso l’alto dei rendimenti fa parte di un riallineamento naturale dopo anni di tassi prossimi allo zero, in seguito alle misure di emergenza adottate dopo la crisi finanziaria e poi Covid. Ma altri vedono nuove e preoccupanti dinamiche che presentano sfide importanti.
Dato il suo ruolo di benchmark per i tassi e di segnale del sentimento di investimento, le tensioni nel mercato obbligazionario statunitense da 28.000 miliardi di dollari minacciano di imporre costi altrove.
Per le famiglie e le imprese sarà più costoso contrarre prestiti, con i tassi dei mutui statunitensi già tornati a circa il 7%, mentre gli investitori azionari, altrimenti ottimisti, iniziano a temere che l’aumento dei rendimenti possa essere una pillola avvelenata per il loro mercato toro.
Anche la qualità del credito alle imprese, che è rimasta generalmente solida in un contesto economico favorevole, rischia di deteriorarsi in un contesto di rialzo prolungato.
Fonte: Bloomberg