Mentre i mercati ancora traballano scossi da venti contrari che soffiano da Atene a Pechino e soffrono per l’incertezza della Fed e per le insospettabili truffe tedesche, un elemento torna a far bene sperare: l’M&A che riprende quota, testimoniando una ritrovata fiducia da parte di chi fa impresa.
I NUMERI
Partiamo dai numeri globali. Il mercato dell’M&A nel 2015 sta tornando su livelli record. Lo afferma Max Fiani, partner Kpmg e curatore del rapporto periodico sull’M&A: “Nei primi 9 mesi del 2015 sono state finalizzate operazioni per circa 3,2 miliardi di dollari. Di queste ben 46 sono sopra i 10 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti giocano la parte del leone nel mercato globale con operazioni per circa 1,5 miliardi di dollari con un incremento del 45% rispetto ai livelli del 2014. Sempre a livello globale i settori più attivi del 2015 sono stati Energy, Power & Utility, Sanità e Hi-tech”.
FERMENTO ANCHE IN ITALIA
Secondo i dati Kpmg il mercato italiano nel 2015 è stato piuttosto dinamico soprattutto come controvalori anche se più lento rispetto alla dinamica di crescita registrata a livello globale. Nei primi nove mesi del 2015 sono state chiuse operazioni per circa 25 miliardi di euro di controvalore (contro i 20 miliardi di euro rilevati nei primi nove mesi dello scorso anno (+25 %). “Ma in pipeline – precisa Fiani – ci sono operazioni già annunciate per almeno altri 24 miliardi di euro. Nel complesso dunque quasi 50 miliardi di controvalore. In diminuzione, invece i volumi: 326 operazioni rispetto alle 433 chiuse nello stesso periodo dello scorso anno”.
TORNANO LE OPERAZIONI INDUSTRIALI
Il dato forse più interessante del mercato M&A italiano in questi primi nove mesi del 2015 è il ritorno delle grandi operazioni di taglio industriale. “Nel complesso tra operazioni effettivamente chiuse (9 per 15,7 miliardi di controvalore) ed operazioni annunciate (7 per ben 22 miliardi di controvalore) sono stati 16 i deal sopra il miliardo di euro di controvalore. Nello stesso periodo del 2014, le operazioni sopra il miliardo erano state solo 5″, spiega Fiani. L’operazione più importante del periodo è stata l’acquisizione di International Game Technology da parte di GTECH per un controvalore di 3,4 miliardi di euro, seguita dall’ingresso di Vivendi in Telecom Italia per 2,2 miliardi di euro.
… E TORNA L’INTERESSE DEGLI ESTERI
Sempre secondo gli analisti di Kpmg l’altro grande trend del 2015 è rappresentato dal grande dinamismo degli investitori industriali esteri verso gli asset italiani. “Si sono infatti registrate 124 operazioni in ingresso per un controvalore di circa 12,3 miliardi di euro – continua Fiani – Oltre alle operazioni già citate si possono ricordare l’acquisizione di Cushman & Wakefield da parte di Dtz Holdings Plc (il 75% per un controvalore di 1,1 miliardi di euro); la cessione, da parte di Assicurazioni Generali, di Bsi a Btg Pactual (il 100% per un controvalore di 1,1 miliardi di euro); l’acquisizione di Italcementi da parte della tedesca Heidelberg Cement (il 45% per 1,7 miliardi di euro) che sarà effettiva solo a seguito delle necessarie autorizzazioni (l’Opa ci sarà nel 2016)”.
E per la fine dell’anno, fanno sapere da KPMG, se si chiuderanno tutte le operazioni annunciate, il mercato italiano dovrebbe superare la soglia dei 50 miliardi di euro, un dato molto lontano dal record dei 150 miliardi di controvalore fatto registrare nel 2007 prima della crisi, ma comunque più in linea con la dimensione dell’economia italiana.
Questo articolo è stato pubblicato su Formiche.net