Mikhail Lesin, miliardario, ideatore del network TV RT di propaganda (in inglese) del regime putiniano, era capo del raggruppamento media del colosso energetico Gazprom.
È giallo a Washington dove Mikhail Lesin, miliardario russo, fedelissimo di Vladimir Putin e suo ex ministro della Comunicazione dal 1999 al 2004, è stato trovato morto nella sua stanza d’albergo al The DuPont Circle Hotel. Lo ha reso noto il sito della rete televisiva americana ABCNews. Lesin, co-fondatore del network TV in inglese di propaganda del regime putiniano Russia Today (ora conosciuta come RT) e fino al gennaio a capo del raggruppamento media del colosso energetico Gazprom, era accusato dall’opposizione russa di aver messo la museruola ai media e di imporre continue censure alle notizie indipendenti non governative. La polizia ha aperto un’inchiesta ed ha informato l’ambasciata di Mosca.
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Lesin, rendono noto i media russi, citando la sua famiglia, ha avuto un attacco cardiaco. Secondo la Bbc è stato a lungo considerato una delle più influenti figure del settore informativo della Russia e della struttura di potere moscovita: tra il 2004 ed il 2009 è stato consigliere della presidenza per la creazione di Russia Today. Era certamente uno degli insider piu’ vicini a Vladimir Putin. Basti dire che il presidente ci ha messo circa 2 giorni per rendere pubblico un suo commento sui 224 russi morti nell’esplosione dell’areo in Egitto, ma in pochi minuti ha espresso le sue condoglianze alla famiglia di Lesin. Certamente il co-fondatore di Russia Today conosceva molti dei segreti di Putin e del suo entourage. Cia e Fbi sono al lavoro sul caso, non e’ chiaro infatti per quale motivo Lesin fosse a Washington. Stava cooperando con il governo americano?
Lo scorso anno, il senatore Usa Roger Wicker, del Mississippi, con una lettera all’allora US Attorney General (Ministro della Giustizia) Eric Holder, aveva chiesto che fosse aperta un’indagine su Lesin, per il fatto che aveva accumulato un patrimonio in dollari negli Stati Uniti, tra cui una proprietà del valore di $28 milioni a Los Angeles, per la sua famiglia. Wicker – che si chiedeva come un ex dipendente pubblico potesse aver accumulato una simile fortuna – voleva in particolare che si indagasse per chiarire se l’acquisto di quella proprietà avesse o meno coinvolto gruppi o nomi inseriti sulla lista delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti contro la Russia.