Escalation paramilitare nel cuore d’Europa. Hollande era il vero obiettivo. Allarme rosso a Roma. La rivendicazione: “E’ la capitale dell’abominio e della perversione”.
Parigi sotto attacco terroristico, con un’operazione di stampo militare, il bilancio è di 129 morti e oltre 350 feriti, circa 80 in gravi condizioni. L’Isis rivendica ufficialmente: ”E’ la capitale dell’abominio e della perversione”. Secondo alcune fonti il presidente francese Hollande era il vero obiettivo dei terroristi. Allo Stade de France, attaccato a colpi di granate, era in corso l’amichevole di calcio Francia-Germania e Hollande e’ stato portato via dagli spalti dalla scorta. L’obiettivo era un assassinio o un sequestro. Un video, senza data, fa sapere alla Francia: “Non vivrete in pace finché continueranno i bombardamenti”. Uno dei terroristi ha urlato: “E’ colpa della politica estera della Francia in Siria”. E in vari messaggi su twitter: “Dopo Parigi, ora tocca a Roma, Londra e Washington”. Hollande, parlando alla tv ha detto: “E’ un atto di guerra pianificato dall’esterno con complicità interne”, un “atto di guerra compiuto dall’esercito dell’Isis”. Annunciati tre giorni di lutto nazionale.
Sui social media circola subito la tesi dell’attribuzione a ISIS, con un movente preciso: il presidente dell’Iran Rohani sabato dovrebbe essere in visita ufficiale a Roma e domenica proprio a Parigi, per verificare in Europa la perseguibilita’ dell’accordo tra Stati Uniti e Iran sul nucleare. Twitter invasa dai messaggi di celebrazione degli attacchi a Parigi da parte di simpatizzanti dell’Islamic State, il gruppo estremista con base in Syria e Iraq che le potenze occidentali – compresi Stati Uniti, Francia e Russia – cercano da un anno di schiacciare. Non si hanno notizie su possibili cambi di programma nel viaggio di Rohani a Roma e in Francia alla luce del clima di guerra parigino; il viaggio potrebbe essere annullato. Il grado di coordinamento degli attacchi terroristici – multipli, simultanei e condotti da terroristi suicidi – lascia pensare a una escalation senza precedenti nel cuore dell’Europa, in funzione anti-Iran e anti-Obama.
“Otto kamikaze hanno azionato le loro cinture esplosive dopo avere esaurito le munizioni delle loro armi contro le masse di apostati”. Lo afferma l’Isis nella sua ultima rivendicazione sul web sugli attentati a Parigi. “La Francia e chi la segue deve capire che saranno in testa alla lista degli obiettivi dello Stato Islamico”, si legge. Dopo Parigi, ora “tocca a Roma, Londra e Washington”: è il proclama che accompagna le celebrazioni dei sostenitori dell’Isis su Twitter con l’hashtag ‘#Parigi in fiamme’. Non mancano le minacce a Spagna e Portogallo, territorio dell’antico Califfato in Europa. “Ricordate, ricordate il 14 novembre di #Parigi. Non dimenticheranno mai questo giorno, così come gli americani l’11 settembre”. Lo scrive Rita Katz sul Site citando canali dell’Isis.
Va messo in conto anche il rischio che l’economia Ue, gia’ fiacca, risenta adesso pesantemente della nuova strategia della tensione messa in atto dagli estremisti islamici. Possibile anche un forte calo dei mercati borsistici e finanziari lunedi’ e una eventuale caduta in recessione delle economie globali nelle prossime settimane. C’e’ chi non esclude la pista della “false flag”: gli attacchi di Parigi potrebbero essere un’operazione dei servizi segreti occidentali (il Mossad?) eseguita per conto di poteri contrari all’accordo sul nucleare tra Usa-Iran.
E’ stata una serata di terrore, mai dai tempi della Seconda Guerra Mondiale una citta’ europea aveva subito una tale ondata di attacchi parabellici violentissimi su molti fronti. Sei attentati hanno colpito la capitale francese, nel X e nell’XI arrondissement, provocando 129 morti e centinaia di feriti. L’agenzia francese AFP scrive di 100 vittime soltanto nel teatro Bataclan, che accoglieva circa 1000 persone e dove si teneva un concerto rock della band americana Eagles of Death Metal. Secondo testimoni, quattro terroristi a volto scoperto vestiti di nero ma in modo casual e senza tute militari (uno molto giovane, sui 20 anni) prima di sparare hanno urlato “Allah e’ grande” (ma la circostanza e’ aneddotica e non confermata). Sparavano nel mucchio, secondo il testimone Julien Pearce, producer di Cnn che era nel teatro, con fucili automatici AK47: un bagno di sangue, esecuzioni capitali con colpi a raffica per 15 minuti di seguito, sui corpi degli spettatori stesi a terra, con due terroristi in piedi al fondo della sala e altri due dalla balconata. I 4 terroristi sono stati uccisi dalla polizia ma altri sarebbero a piede libero.
Gli attacchi simultanei sono avvenuti sulla terrazza di un ristorante, appunto nella sala concerti Bataclan e nei pressi dello stadio, dove sono state avvertite alcune esplosioni, secondo i testimini dovute a granate. All’interno del teatro, dove era in corso un concerto, ci sarebbero 70 persone tenute in ostaggio dai terroristi, 30 sono state liberate dalla polizia.
Hollande ha decretato lo stato di emergenza, chiuse frontiere
Allo stadio era in corso l’amichevole di calcio Francia-Germania e il presidente Francois Hollande e’ stato portato via dagli spalti dalla scorta. Migliaia di spettatori sono rimasti bloccati all’interno dello stadio e si sono riversati sul terreno di gioco. Secondo quanto riferito dai media locali, uno degli attentatori e’ stato ucciso. Unita’ speciali anti-terrorismo hanno isolato le zone colpite dagli attacchi. Le autorita’ locali hanno invitato i cittadini a restare barricati in casa.
Su Twitter e’ stato lanciato l’hashtag #PorteOuverte (Porte aperte) da quanti sono disponibili a proteggere le persone che si trovano in strada e hanno bisogno di aiuto. Il presidente Francois Hollande ha convocato all’Eliseo una riunione straordinaria dei ministri per far fronte agli attacchi.
Allo stadio attacco di un kamikaze
“Non e’ un attacco solo contro la Francia ma contro l’umanita’”, ha affermato il presidente Barack Obama. Gli attentati in corso a Parigi “sono un tentativo oltraggioso di terrorizzare i civili”, ha aggiunto Obama. “Profondamente scioccato dagli eventi di Parigi” si e’ detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. “Sono scioccato da quel che sta avvenendo a Parigi. I nostri pensieri e le preghiere vanno alla popolazione francese. Faremo tutto il possibile per aiutarvi”, ha scritto su Twitter il premier britannico, David Cameron.
TESTIMONI “E’ STATA UNA CARNEFICINA”
“E’ stata una carneficina”. “C’era sangue dappertutto”. “Ho sentito tra i venti e i trenta colpi di arma da fuoco e la gente che urlava e scappava da tutte le parti”. E’ quanto raccontano ai media alcuni testimoni scampati agli attacchi. Su twitter si rincorrono frasi, testimonianze, foto. Le sparatorie, raccontano, sono durate tra i trenta secondi e un minuto, nel X arrodisement, davanti al ristorante ‘Au petit Cambodge’ e al ‘Le Carillon’ e nell’XI arrodisement , in rue de la Fontaine davanti a un caffe’.
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00.13 – Kamikaze allo Stade de France – Si rafforza nel frattempo la voce che le esplosioni allo Stade de France siano state causate da kamikaze. Testimoni concordano nel riferire che sicuramente un uomo si è fatto esplodere nei pressi dell’impianto sportivo.
00.09 – Bilancio ufficiale: 39 morti – L’ultimo bilancio ufficiale parla di 39 morti e di decine di feriti, ma la cifra sembra destinata ad aumentare.
00.05 – Liberate 30 persone dal Bataclan? – Circa 30 persone sono fuggite dalla sala concerti Bataclan, apparentemente liberate dalla polizia. Lo riporta un giornalista di France 2 su Twitter. Al momento non è possibile verificare la veridicità della notizia.
00.00 – Hollande dichiara lo stato d’emergenza – Nel momento in cui vi parlo sono in corso attacchi terroristici senza precedenti nella zona di Parigi. Così ha detto poco fa il presidente francese François Hollande in diretta tv, annunciando lo stato di emergenza in tutto il territorio francese e la chiusura delle frontiere. “Dobbiamo dare prova di sangue freddo. Davanti alle difficoltà, la Francia deve essere forte”, ha aggiunto.
23.58 – Scene di guerra nelle strade parigine – Scene di guerra nelle strade parigine. Nelle zone dove sono avvenute le sparatorie la confusione è molta, nonostante la polizi abbia posto le transenne. Gli ospedali sono presi d’assalto dai parenti delle vittime o dei feriti, o anche solo da persone che sono alla ricerca di amici o congiunti.
23.55 – Obama: “Attacco a tuttal’umanità e ai nostri valori” – Quello che sta accadendo a Parigi “è un attacco non solo al popolo francese ma a tutta l’umanità e ai valori che condividiamo”: lo ha detto il presidente americano, Barack Obama, parlando in diretta tv dalla Casa Bianca. “Siamo vicini ai francesi nella lotta al terrorismo”. “Quelli che pensano di poter terrorizzare i francesi o i valori che condividono, sbagliano”, ha aggiunto.
23.48 – Consiglio dei ministri eccezionale – Il presidente Hollande si sta dirigendo all’Eliseo, affermano fonti della Presidenza della Repubblica, dove verso mezzanotte si terrà un Consiglio dei ministri eccezionale. Insieme a lui ci sono il primo ministro Valls e il ministro dell’Interno Cazeneuve.
23.41 – Il sindaco: “State a casa” – Il sindaco di Parigi Anne Hidalgo ha invitato la popolazione a restare a casa, data la situazione attuale di pericolo in varie zone cittadine.
23.37 – Attacco in corso a Les Halles – Diversi giornalisti riferiscono di un attacco in corso a Les Halles. Testimoni sul posto hanno confermato.
23.27 – Spari da un’auto – Nell’ultima delle tre sparatorie, sulla rue de Charonne, l’assalitore ha sparato da un’auto tre o quattro raffiche, e poi alcuni colpi isolati contro i tavolini all’esterno di un ristorante. Lo riferisce un testimone citato dal sito di Le Figaro.
23.24 – “Assalto al Bataclan” – Un giornalista di Libèration riferisce che le squadre speciali avrebbero tentato un blitz nella sala concerti per liberare gli ostaggi.
23.11 – Esplosioni allo Stade de France, almeno quaranta morti – Tre esplosioni sono state udite anche attorno allo Stade de France, alla periferia di Parigi, dove era in corso l’amichevole Francia-Germania. Le inferriate attorno all’impianto sono state bloccate. Nessuno al momento può più lasciare i dintorni dello stadio. Si ignora come sarà gestito, fra pochi minuti, il deflusso degli spettatori. Gravissimo il bilancio delle vittime causate dalle deflagrazioni: almeno 40.
Le esplosioni – sembra con polvere da sparo mista a chiodi – hanno devastato un ristorante nei pressi dell’impianto sportivo. Secondo TF1, invece, due persone si sarebbero fatte saltare per aria azionando delle cinture esplosive.
23.06 – “Urlava ‘Allah è grande’ – Un testimone della presa di ostaggi ha parlato – in lacrime – che uno dei terroristi gridava “Allah u Akbar”, “Allah è grande”. Lo riferiscono i media francesi. Secondo un’altra fonte sarebbe stata gridata anche la frase “E’ per la Siria”.
22.57 – “Ucciso un assalitore” – Un primo sparatore sarebbe stato abbattuto dagli agenti francesi: è quanto riferisce Europe 1.
22.40 – Hollande in riunione di emergenza – Dopo essere stato fatto allontanare dallo stadio per motivi di sicurezza, nella banlieue di Parigi, il presidente Francois Hollande si sta recando al ministero dell’Interno per una riunione di emergenza alla quale parteciperà anche il ministro degli Interni, Bernard Cazeneuve. Lo riportano media francesi.
22.35 – Terza sparatoria – Una terza sparatoria ha avuto luogo sulla rue de Charonne, sempre nell’XI arrondissement di Parigi. Dodici persone sono rimaste stese a terra, secondo quanto riferisce I-Télé che parla di vittime.
22.32 – Seconda sparatoria e ostaggi – Una seconda sparatoria è avvenuta al Bataclan, una nota sala di concerti nell’XI arrondissement, non lontano dalla sede di Charlie Hebdo. Secondo testimonianze riportate da radio e tv almeno 50 colpi sono stati sparati nei pressi del teatro. Alcune persone, circa un centinaio, sono tenute in ostaggio all’interno del Bataclan. Lo riferisce la rete all news i-Telé, citando fonti di polizia.
22.28 – Prima sparatoria – Secondo BFM-TV, in un ristorante del X arrondissement una sparatoria a colpi di kalashnikov ha causato la morte di diverse persone e almeno sette avventori sono rimasti feriti.
giaguas
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ronin
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…di Maurizio Blondet 15 novembre 2015
http://www.maurizioblondet.it/tutti-in-guerra-contro-lisis-come-voleva-erdogan/
Un generale tedesco : “La Turchia vuol trascinare la NATO in questa situazione (la guerra in Siria) perché lo scope reale della Turchia è di abbattere Assad…Le azioni dell’ISIS e quel che accade ai curdi sono secondarie. Deve essere chiaro che un alleato che si comporta così non merita la protezione dell’Alleanza”. Era l’8 ottobre 2014, il generale tedesco (ora a riposo ) si chiama Harald Kujat, e in qualità di membro della Commissione Militare NATO denunciava – durante una trasmissione ARD-TV, Anne Will – che Ankara stesse cercando di invocare la clausola articolo 5 (che obbliga i membri della NATO ad intervenire a fianco di un suo membro minacciato) per i suoi interessi loscamente locali. Specificamente, Ankara vuole creare in Siria una zona cuscinetto (no-fly), grosso modo tra Aleppo, Idlib. Latakia e la propria frontiera, con l’idea nemmeno tanto nascosta di farne poi la propria “82 esima provincia” (la definizione è del giornale Hurriyet). Il generale tedesco auspicava allora che la NATO ritirasse i Patriot dal confine turco, per dare un segnale. I Patriot sono stati ritirati a fine agosto.
A metà novembre la strage di Parigi, immediatamente attribuita all’ISIS. Ma che cosa è l’ISIS? Si noti, la strage islamista è accaduta il giorno prima dell’importante vertice del G-20 di Antalya, Turchia. Dove Erdogan – esaltato dall’aver stravinto le elezioni – incontra i governi occidentali che gli hanno tenuto bordone, e forse non gliene hanno tenuto abbastanza, e cominciano a volersi ritrarre – data anche la presenza dei russi. E pone condizioni, minacciando di inondare l’Europa di altri pretesi profughi.
Perché il Sultano di Ankara non ha affatto rinunciato al suo caro progetto di zona-cuscinetto proteggi-ribelli. Il 9 novembre scorso, il suo primo ministro, Davutoglu, sé fatto intervistare da Christiana Amanpour (CNN) ed ha rilanciato la proposta di una invasione militare di terra per crearla: “…Truppe di terra è qualcosa di cui dobbiamo parlare insieme (con gli alleati, ndr.) e condividere…occorre una strategia con campagna aerea e truppe al suolo integrate…non possiamo farlo da soli”.
Cercava un pretesto per trascinare l’Occidente nella sua guerra. Ora, il fatto che dopo lo sterminio di Parigi Hollande abbia gridato: “Guerra! Guerra!”, come tanti media occidentalisti, significa che lui (e noi) stiamo facendo ad Erdogan il favore lungamente atteso? Guerra! All’ISIS si risponde solo con la guerra!
Si fa’ presto a dire ISIS – è , come si diceva di Al Qaeda, un franchising: nella zona che Erdogan vorrebbe fare cuscinetto sono impiantati, secondo l’insospettabile Syrian Observatory for Human Right (un apparato di propaganda anti-Assad) almeno 2 mila combattenti provenienti da Cecenia, Daghestan ed altre regioni del Caucaso che sono spesso turcofone, proprio il tipo di gente su cui il neo-ottomano stende la sua protezione. Ad Idlib è impiantato il partito Islamico Cinese del Turkestan, ossia gli uiguri; gli uzbeki dello “ Imam…
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zorrax
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Amarezza e sconforto, angoscia e rabbia lottano dentro di me senza trovare rimedio!
Consuelo
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L’ Italia dà il suo contributo e alla grande, in fatto di vendita di armi , ma poi ha pure il coraggio di piangere lacrime di coccodrillo
“ANATOMIA DELL’INDAGINE: SULLA PISTA DELLE BOMBE ITALIANE NELLO YEMEN
Nel mese di giugno, ‘Reported.ly‘ ha pubblicato i risultati di un’indagine esclusiva in cui si dimostra come i fondi pensione e altri risparmiatori abbiano tratto vantaggio dal bombardamento dello Yemen.
L’inchiesta ha seguito un carico di bombe fabbricate in Italia e destinate a forze armate coinvolte nella campagna di bombardamenti. Le bombe, provviste del loro specifico codice del fabbricante, sono state fotografate nel territorio dello Yemen.
http://www.lindro.it/armi-da-brescia-allarabia-saudita-obiettivo-yemen/2/
Le ultime bombe , destinazione Arabia Saudita, sono partite dall’aeroporto di Sassari, il 29 ottobre.
Quanta tristezza ha il mio cuore!
ronin
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…Di FunnyKing , il 14 novembre 2015
http://www.rischiocalcolato.it/2015/11/chi-sono-i-nostri-nemici.html
Chiariamo alcuni punti, prima che il rumore mediatico copra tutto.
I nostri nemici esterni sono:
I paesi che forniscono armi, addestramento, e supporto ad ogni gruppo islamico intorno all’Europa. E nello specifico i più importanti sono:
Stati Uniti d’America (lo dicono loro)
Arabia Saudita
Turchia
I nostri potenziali alleati sono:
Russia
Siria
I nostri nemici interni sono:
l’ideologia dell’accoglienza
il pacifismo
l’idea che bombardare altri essere umani per portargli “i valori dell’occidente” non abbia conseguenza per noi.
l’idea che esista un “islam moderato”
Ha perfettamente ragione il direttore Maurizio Blondet, se agli attacchi di Parigi non seguirà una chiara inversione di rotta nei rapporti fra Europa e il suo presunto alleato d’oltre oceano, e nei rapporti con la Russia e lo scacchiere medioorientale allora sarà stato solo l’ennesimo false flag.
ronin
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…di Luciano Lago
http://www.controinformazione.info/gli-attacchi-di-parigi-e-le-strane-coincidenze/
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Nel frattempo è stato annunciato l’ annullamento della visita in Francia ed in Italia del presidente iraniano Rohani. Guarda che coincidenza è proprio quello che volevano a Riyad, in Arabia Saudita: evitare che l’Iran normalizzi i suoi rapporti con l’Europa. Contenti di questo annullamento anche a Tel Aviv i funzionari del governo di Israele che vedono l’Iran come il loro mortale nemico.
Gli attacchi a Parigi si sono verificati nel momento giusto.
Nei prossimi giorni bisognerà seguire con attenzione quello che accadrà e le dichiarazioni dei governi della Francia e degli altri paesi della NATO, per capire quali siano i nessi con questi attentati.
Bisognerà seguire anche le notizie diffuse da quei “mega media” della manipolazione che si chiamano CNN, BBC, Fox News, Sky News, ABC News, ecc. e rilanciate in Italia da Repubblica, Corriere della Sera e dalla Stampa, nonchè dalla impagabile Fiammetta Nirenstein che, quando scrive sul Il Giornale, sostiene che “la colpa di tutto quello che accade è del cattivo tiranno Assad che attua una repressione sanguinosa in Siria”.
Fare attenzione anche a quanto scriveranno gli opinionisti del Corriere della Sera, come Gian Luigi Battista o Franco Venturini, e se scriveranno che “è l’ora che finalmente l’Occidente intervenga”…. vorrà dire che lanceranno il segnale ricevuto dal Dipartimento di Stato e dalla altre Centrali di Comando atlantiste, per diffondere l’allarme e la mobilitazione.
Prepararsi quindi perchè la situazione è seria e non escluso che altri incresciosi episodi possano avvenire in qualsiasi città europea con l’attenta regia delle solite centrali di sobillazione.
ronin
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…di Maurizio Blondet 14 novembre 2015
http://www.maurizioblondet.it/come-sapremo-se-e-un-false-flag/
“Un 11 septembre à la française” era stato ampiamente profetizzato da settimane dai servizi. Ora, sapremo se la strage di Parigi è un “false flag” come l’11 Settembre, fatto apposta per innescare una guerra senza fine “al terrorismo” – il terrorismo che gli Usa addestrano, i sauditi pagano e i turchi ricoverano contro la Siria –
se la lezione che Hollande, la NATO, gli Usa trarranno dalla strage sarà:
L’Occidente deve intervenire in Siria con tutte le forze militari allo scopo di rovesciare Assad, perché altrimenti i jihadisti diventeranno sempre più forti e meno moderati. La distruzione di Assad è la soluzione, altrimenti l’ISIS non si può vincere. Dovevamo già farlo nel 2012, ce l’ha impedito Obama vacillando….
Non sarà un false flag se la conclusione che gli stati occidentali sarà invece la seguente:
“Noi occidentali dobbiamo piantarla di reclutare, pagare, armare ed addestrare i jihadisti. Lo stiamo facendo dalla guerra antisovietica in Afghanistan, dove la Cia ha reclutato in un decennio (1982-92) 35 mila terroristi da 43 paesi: allora la formazione si chiamava Al Qaeda. Venendo ai giorni nostri: contro la Siria, fin dal 2011 – attestò allora DEBKA File – fu lanciata “una campagna per arruolare volontari islamici per combattere a fianco dei ribelli siriani. L’esercito turco li alloggerà, li addestrarà e assicurerà il loro passaggio in Siria” (DEBKAfile, NATO to give rebels anti-tank weapons, August 14, 2011.)”
La Turchia, è il caso di ricordaree, è membro della NATO. L’ISIS nasce da una costola di Al Qaeda per riconquistare la Siria all’islamismo wahabita, e poi viene esteso all’Irak per riprendere l’area sunnita. In Siria ci sono con i terroristi corpi speciali inglesi; gli Usa conducono contro l’ISIS bombardamenti che sono in realtà lanci di rifornimenti. Ankara mantiene i suoi terroristi per creare una zona-cuscinetto in Siria, che intende poi inglobare allo stato turco: una Crimea ottomana. L’Occidente vuole sloggiare la flotta russa dalla sua unica base in Mediterraneo; vuole liberare territorio per costruire il gasdottotra il Katar e la Turchia onde sostituire le forniture energetiche russe all’Europa. Per questo l’Occidente aiuta e soccorre i terroristi islamici.
Quanto a Parigi, ha fornito armamenti ai “ribelli” jihadisti libici anti-gheddafi, affiliati ad Al Qaeda e che poi hanno millantato la loro adesione al Califfato….
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ronin
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…DI GIULIETTO CHIESA
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15834
L’avevamo pronosticato. Adesso si vede meglio cosa significa. Tutta la vita politica europea sarà sconvolta per sempre. Non ci sarà possibilità di difesa per le classi sfruttate, subalterne. Ogni momento della vita collettiva sarà rubricato come problema di ordine pubblico. Controlli generalizzati in nome della difesa contro il terrorismo. La nostra vita diverrà un eterno passaggio attraverso un metal detector.
Politici e giornalisti, che ripetono le favole che si sono raccontate e ci hanno raccontato, sono nella più grande confusione.
Adesso si vede l’importanza di avere, o di non avere, una televisione che organizzi la difesa delle grandi masse.
Ed è solo l’inizio. La Russia, con il suo intervento in Siria, ha cambiato il quadro politico mondiale. Il piano di ridisegnare la mappa medio-orientale è fallito. Daesh è, di fatto, sconfitta là dov’è nata. Dunque i suoi manovratori spostano l’offensiva in Europa.
Obiettivo chiarissimo: terrorizzare l’Europa e costringerla sotto l’ombrello americano. A mettere a posto la Russia penserà Washington. Del resto l’Airbus abbattuto nel Sinai, in termini di sangue russo innocente, è equivalso al massacro parigino. E non ce ne eravamo accolti.
Germania e Francia (il match di calcio) sono nuovamente avvertite. E, con loro, Merkel e Hollande. I due leader europei che stavano cambiando rotta per uscire dal cappio americano sono avvertiti.
Il panico successivo avvertirà tutti i minori, gli altri, anche noi, anche Atene, Lisbona, Londra, Roma. Che guardano la tv per vedere cosa dice Obama, mentre i loro leader (Renzi) non sanno andare in tv loro stessi a raccontare cosa accade. Anche in questo si vede come siamo già sudditi del Grande Fratello.
Chi sono i manovratori? Il giudizio non cambia: l’ISIS è creatura di una Spectre composta da pezzi di Occidente e petromonarchie del Golfo. Qualcuno la guida, ed è molto potente, carico di denaro e di armi. Il fanatismo è la sua facciata. Ma non spiega la sua “intelligence”.
Giulietto Chiesa
ronin
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…di Davide Garavaglia
http://www.ticinonotizie.it/29530/
“Sapete che cosa accadrebbe se le milizie prendessero il controllo del Paese?
Che voi sareste le prime vittime, avreste milioni di immigrati illegali, i terroristi salterebbero dalle spiagge di Tripoli verso Lampedusa e la Sicilia. Sarebbe un incubo per l’Italia e l’Europa, svegliatevi!”.
Era il 15 marzo 2011 e il colonnello Gheddafi, arrivato in Italia per quello che sarebbe stato il suo ultimo viaggio nel nostro Paese, rilasciò un’intervista esclusiva al Giornale e al Corriere della Sera. Non esisteva ancora il Califatto, le bandiere nere del terrore non erano ancora state issate, Bin Laden era ancora vivo (per poco) e il Nord Africa non era ancora un focolaio di violenza e caos come oggi. Eppure Gheddafi raccontò esattamente quello che stiamo vivendo ora. A quattro anni di distanza le parole che ci disse Gheddafi suonano come una sibillina profezia.
news_img1_70869_iraq-isis-crociIl rais aveva avvertito tutti: “Se i terroristi conquistano il Nord Africa, il Mediterraneo diventerà un mare di caos. Se al posto di un governo stabile, che garantisce sicurezza, prendono il controllo queste bande legate a Bin Laden gli africani si muoveranno in massa verso l’Europa”. Le dichiarazioni sono talmente puntuali che non serve commentare altro. Sta succedendo esattamente quello che aveva previsto il rais, e ciò che lascia più sgomenti è che non sappiamo cosa fare. Il colonnello Gheddafi, dopo un mese di rivolta, aveva perfettamente previsto il caos libico che si sarebbe scatenato dopo di lui. Inascoltato dai più che lo ritenevano un folle dittatore alla ricerca di visibilità e interessi nel Mediterraneo, Gheddafi probabilmente andava ascoltato per un motivo solo: sapeva con che gente l’Occidente avrebbe dovuto combattere. Conosceva il nemico. E infatti per l’ex leader libico era “…impossibile negoziare con i terroristi legati a Osama Bin Laden. Loro stessi non credono al dialogo, ma pensano solo a combattere e ad uccidere, uccidere ed uccidere”. Poi rincarava la dose: “Per il momento la striscia di Gaza è ancora piccola, ma si rischia che diventi grande. Tutto il Nord Africa potrebbe trasformarsi in una sorta di Gaza“. In qualche maniera vedeva già all’orizzonte le bandiere nere, che oggi sventolano a Sirte ed in altre città della Libia. E mandava a dire al governo italiano guidato allora da Silvio Berlusconi: “Sono realmente scioccato dall’atteggiamento dei miei amici europei. In questa maniera hanno messo in pericolo e danneggiato una serie di grandi accordi sulla sicurezza, nel loro interesse e la cooperazione economica che avevamo”.
gheddafi-berlusconiLa scelta che aveva di fronte l’Europa era fin troppo chiara: “O me o Al Qaeda. L’Europa tornerà ai tempi del Barbarossa. Cerco di farmi capire: se si minaccia, se si cerca di destabilizzare, si arriverà alla confusione. Avrete Bin Laden alle porte, ci sarà una jihad di fronte a voi”. Questa volta i paladini americani hanno sbagliato, i leader europei non hanno visto (o non hanno voluto farlo); la primavera araba che televisioni e giornali cavalcavano come la vittoria del popolo e della libertà si è trasformata in un inferno, proprio davanti ai nostri occhi sgomenti. Le stragi di Charlie Hebdo e l’ultima, in ordine di tempo, a Tunisi sono pagine di un romanzo che Gheddafi aveva già letto. E noi, sordi e presuntuosi, abbiamo fatto finta di niente. Abbiamo insabbiato la testa come gli struzzi e creduto che queste parole fossero solo deliri di un dittatore. La Nato ha fatto il suo dovere, il 20 ottobre 2011 Gheddafi morì trucidato e così, finalmente, la Primavera Araba trionfò. Ora cosa ci resta? Confusione, terrore, morte e un romanzo già scritto…che nessuno ha mai avuto il coraggio di leggere.
Consuelo
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Paghiamo lo scotto per avere destabilizzato Paesi per puro fine economico ,portando caos ovunque.
Grazie Obama, grazie Francia.
giaguas
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giaguas
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Non credo siano il numero dei morti ad impaurire, quanto l’impossibilita’ di spiegare il motivo del massacro, li’ a Parigi: non a Vienna. Non puo’ farlo Hollande, ne’ il Governo Francese ne’ i complici Obama e Cameron soci nell’affare Siriano. Il Presidente Francese non puo’ spiegare i finanziamenti dall’Arabia Saudita e dal Qatar. E neppure i 3.000 militari dei reparti della Legione Straniera dalla Corsica inviati, nel luglio 2011 con a capo il Generale Benoit Puga, in Siria a fondare l’Esercito Siriano Libero degli “ estremisti moderati “ che giunti ad Homs hanno sgozzato 150 persone dimostrando di essere migliori di Assad . Non puo’ nemmeno ricordare i circa 10.000 ammazzati nel Mali e nel Sahel non contro il terrorismo, ma per prendersi le risorse minerarie esistenti.
Tutto questo , creato per realizzare le nuove mire neocoloniali di Parigi e quelle Geopolitiche degli Usa, creato e finanziato, ma ora incontrollato poiche’ il regime di Assad ha resistito ed impedito la spartizione.
Chi oggi ha creato le condizioni per la strage, adesso può trovare il pretesto per un ribaltamento di fronte senza perdere la faccia: i cittadini impauriti da una violenza che non è più lontana e mediatica, cercheranno rifugio sotto le gonne del potere non comprendendo che proprio opponendosi alle sue malefatte saranno in grado di strappare maggiore sicurezza e sfuggire al ruolo di carne da cannone. Solo quando sarà chiaro che non si tratta di una guerra di civiltà come sussurra l’istinto più idiota, ma di una guerra di inciviltà, si potrà uscirne fuori. Solo quando i cittadini di ogni nazione , saranno in grado di decidere e non essere strumenti sacrificali di interessi oscuri che si nutrono della loro paura, potranno evitare le stragi. La Soluzione scelta, purtroppo, non sara’ di smettere di finanziare il Califfato, ma di coinvolgere tutti nella guerra per abbattere Assad , dimostrando che il movente del massacro non e’ nelle mani dell’Isis.
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