Lavrov, ministro della Difesa di Mosca: “Non faremo la guerra ad Ankara”. “La Russia è nostra amica e nostra vicina. Abbiamo fornito alle autorità russe le informazioni necessarie sul jet” abbattuto, “non vogliamo un’ulteriore escalation. I canali di comunicazione restano aperti”. Lo ha detto il premier turco, Ahmet Davutoglu. “Dopo quello che è successo ieri, non possiamo escludere qualche altro incidente e, se succederà, dovremo reagire in un modo o nell’altro”. Lo ha detto il presidente russo Putin, a proposito dell’abbattimento del jet russo da parte di Ankara.”I nostri connazionali in Turchia po rebbero trovarsi in una situazione di pericolo”, ha aggiunto. Intanto, il portavoce di Putin afferma che Mosca continuerà “senza dubbio” i raid aerei contro obiettivi Isis vicino al confine turco.
“Abbiamo seri dubbi che (l’abbattimento del jet russo, ndr) sia stato un atto colposo, sembra molto una provocazione premeditata”: lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov in una conferenza stampa trasmessa in diretta tv. Mosca spera che l’abbattimento del jet russo non sia usato per promuovere l’idea della creazione in questa area di una no fly zone: lo ha auspicato il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov.
Dal canto suo, il ministro degli esteri turco ha sostenuto che i controllori di volo non conoscevano la nazionalità del Sukhoi-24 russo abbattuto ieri da F16 di Ankara. Inoltre l’esercito di Ankara ha fatto sapere che le Forze armate turche hanno rafforzato i controlli aerei del confine con la Siria dopo l’abbattimento di ieri del jet russo. Da oggi i caccia F-16 turchi di pattuglia saranno 18, mentre finora erano stati al massimo 12.
“Non faremo la guerra alla Turchia, le nostre relazioni con il popolo turco non sono cambiate” ha aggiunto Lavrov. In compenso Mosca “rivedrà seriamente le relazioni russo-turche”. Già ieri il Cremlino aveva escluso reazioni militari.
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Mosca è pronta a coordinare gli attacchi contro i militanti dello Stato Islamico in un comando congiunto con Usa, Francia e altri Paesi che intendano partecipare, compresa la Turchia. Lo ha detto l’ambasciatore russo a Parigi. François Hollande sta cercando di ampliare il sostegno internazionale per la lotta allo Stato Islamico, dopo gli attacchi dello scorso 13 novembre a Parigi. Il presidente francese si è recato ieri negli Stati Uniti e domani incontrerà il presidente russo Vladimir Putin.
“La coalizione è una possibilità”, ha detto l’ambasciatore russo in Francia, Alexandre Orlov, ai microfoni della radio Europe 1. “Per parte nostra, siamo pronti ad andare oltre, a pianificare attacchi contro posizioni di Daesh (Stato Islamico)e istituire un comando congiunto con Francia, America e ogni altro paese che voglia far parte della coalizione”, ha detto Orlov, sottolineando che l’invito riguarda anche la Turchia.
robyuankenobi
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peter pan
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Piuttosto, visto che ci capisci, mi sai dire chi combatte in Siria e contro chi o per conto di chi? Io non ci ho mai capito un belin, ma mi sun vecc, puerin….
Ciao
robyuankenobi
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peter pan
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Nakatomy
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Avete svegliato L’Orso Siberiano :))))) TUTTO MAIUSCOLO PER LA MISERIA
Nakatomy
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Putin in poche parole dice ai suoi militari che d’ora in avanti: “tutti i bersagli che rappresentano un pericolo potenziale saranno distrutti”.
Dio ti benedica ragazzo