E’ l’effetto principale del passaggio al sistema secondo cui si percepisce una pensione proporzionale a quanto effettivamente versato nel corso della carriera lavorativa.
Il calcolo delle pensioni che emerge dal rapporto Istat “trattamenti pensionistici e beneficiari” ha fatto emergere le conseguenze dell’applicazione del metodo contributivo sugli assegni. Già guardando agli assegni medi percepiti è evidente che il calcolo delle pensioni vola su cifre basse: circa il 40% dei pensionati italiani deve accontentarsi di cifre inferiori ai mille euro al mese. Ma, analizzando il rapporto Istat sulle pensioni, emerge che ad abbassare la media sono soprattutto coloro che sono andati in pensione nel 2014. Per questi ultimi infatti la pensione è di circa tre mila euro in meno l’anno. A cosa si deve questa tendenza?
Calcolo pensioni: quanto incide il contributivo
E’ l’effetto principale del passaggio dal retributivo (che basa il calcolo della pensione sulle ultime buste paga) al contributivo, secondo cui si percepisce una pensione proporzionale a quanto effettivamente versato nel corso della carriera lavorativa. Ad essere penalizzati dal calcolo della pensione con il contributivo sono, intuitivamente, coloro che hanno subito un taglio dello stipendio a causa della crisi oppure i precari che iniziano a lavorare con contratto regolare dopo i 30 anni.
Stando al rapporto dell’Istat chi è andato in pensione nel 2014 sta percependo in media un assegno di 13.065 l’anno, contro i 17 mila dei pensionati degli anni precedenti. Eppure, nonostante il taglio degli assegni e la riduzione della platea dei beneficiari, la spesa per le pensioni resta eccessiva: nel 2014 ha superato i 277 miliardi di euro “mangiando” il 17,17% del Pil
Pensioni d’oro: ecco il club dei diecimila
Secondo i calcoli delle pensioni medie di cui sopra, solo il 20% circa degli italiani percepisce una pensione superiore ai due mila euro. I “paperoni” d’Italia sono circa 10 mila: ricevono pensioni superiori ai 10 mila euro al mese per via di carriere veloci o di leggi ad hoc che hanno fatto lievitare l’assegno mensile. Analizzando le differenze scopriamo che i pensionati più poveri sono le donne e gli uomini del sud Italia
di Alessandra De Angelis
Questo articolo e’ stato originariamente pubblicato da Investire Oggi