Tra poveretti truffati e banchieri truffatori la sinistra (ah ah ah ah!) proveniente dal Pci non ha mai avuto dubbi. Ricordate le battaglie per il Monte dei Paschi di Siena, l’Unipol, AntonVeneta e così via inciuciando, e infine la strenua guerra difensiva di Bersani contro la “canea”, così la definì, che si accaniva per un po’ di aggiotaggio con quel poveretto di Fazio, amabile governatore della Banca d’Italia la cui unica colpa per gli ex-Pci era d’essere così affettuoso da baciare tutti? Ancora una volta la sinistra (ah ah ah ah!) proveniente dal Pci non ha avuto dubbi ed è scesa a difesa dei conflitti d’interesse e delle sanatorie a favore dei banchieri truffaldini. Ma dopo aver difeso Fazio come si fa a non accudire quella bimba furbetta della Boschi che pensava di evitare il suo conflitto di interessi andandosi a prendere un caffè mentre il Consiglio dei ministri curava gli interessi di famiglia. Lo stesso caffé che si beveva Berlusconi quando i suoi ministri approvavano provvedimenti a favore di Mediaset. Ma ci sarà prima o poi uno storico a Berlino che farà giustizia di questa nomenclatura di sinistra (ah ah ah ah!) in tonaca di cachemire, che per un secolo ha raggirato i diseredati d’ogni specie nonché la sua mitica “base”. Nella vecchia generazione c’era chi gridava: “Pagherete caro, pagherete tutto”. La resa dei conti è cominciata da un po’ ma gli eredi di Togliatti ancora non se ne sono accorti.
di Enzo Marzo
Fonte: Critica Liberale
Cesare58
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