Fisco, lo Stato ha posto regole che costringono gli imprenditori a evadere o a chiudere

La cosa più devastante per l’economia è un aumento delle imposte, sicuramente lo strumento più recessivo che un governo possa utilizzare. Cercare di uscire dalla recessione aumentando le …

La cosa più devastante per l’economia è un aumento delle imposte, sicuramente lo strumento più recessivo che un governo possa utilizzare. Cercare di uscire dalla recessione aumentando le tasse è come cercare di non affogare nuotando verso il fondo invece che verso la superfice, equivale a cercare la morte e non a evitarla. L’unica via è un calo della pressione fiscale contemporaneo ad un calo della spesa pubblica improduttiva e a un recupero delle produzioni manifatturiere attualmente delocalizzate per mera convenienza del costo della manodopera. Non esistono strade diverse, tutte le altre fantasiose ipotesi non sono matematicamente realizzabili e utili ad una crescita economica.

Leggi anche: Debito pubblico, il nostro “spazio fiscale” è a zero. Il Fmi ci ha avvertito

Durante questi ultimi 15 anni si è fatto finta che la distruzione metodica e pianificata della nostra industria manifatturiera fosse assorbibile dalla nostra economia tramite marginali e velleitarie alternative di investimento e produzione, il tutto in un sistema di cambi bloccato e frontiere aperte alla globalizzazione.

Insomma si è fatto finta di non vedere che anche le idee più geniali potevano essere realizzate in Paesi a maggior convenienza fiscale, di costo del lavoro e minor burocrazia, si è fatto finta di non sapere che la prima cosa che pianifica un imprenditore alle prese con un prodotto nuovo e vincente è come produrlo fuori dall’Italia, lasciando fuori gli utili e in Italia semmai qualche perdita, si è fatto finta di non sapere e capire che un Paese come l’Italia che aveva il 93% della sua industria manifatturiera non avrebbe mai potuto riciclarsi e cambiare modello di sviluppo industriale nell’arco di breve/medio termine e tanto meno se in Italia vi sono tutte le peggiori condizioni al mondo per fare impresa e per incentivare gli imprenditori ad investire.

I politici nella loro ignoranza e menefreghismo, pensavano di poter uscire indenni dal processo di globalizzazione voluto dagli USA, aumentando le imposte in modo da mantenere inalterate le entrate dello Stato da utillizzare in modo fraudolento e clientelare. Quando si sono accorti che questo era impossibile sono caduti nel panico, e prima di capire che eravamo stati truffati e presi in giro sono dovuti passare almeno 10 anni.

Negli ultimi 15 anni siamo passati da 9.400.000 partite IVA a 4.300.000 partite IVA che significa un calo del 54% delle imprese attive, questo per far capire la quantità di balle raccontate dal governo Renzi sia in merito allo stato dell’economia che della ripresa economica in atto. Sarebbe interessante se nei talk show di economia invece delle solite minchiate cercassero di rispondere ad una semplice domanda ”Quali sono le incentivazione che possono convincere un cittadino ad aprire un’attività produttiva o commerciale e che aspettative di reddito può avere”.

Rispondere a queste due domande in modo obiettivo vorrebbe dire rendersi conto che aprire un’attività non ha nessuna possibilità di successo se non considerando una congrua fetta di fatturato da farsi rigorosamente in nero. Lo Stato ha posto delle regole fiscali che costringono gli imprenditori ad evadere il fisco o a chiudere. Si assiste quindi ad una moria tragica di aziende nel mentre parte della popolazione, i dipendenti pubblici, addita a delinquenti gli imprenditori evasori in quanto vivendo delle imposte versate dagli imprenditori, temono che calando le entrate fiscali i loro stipendi sano a rischio.

Non si vogliono rimuovere la cause della recessione, ma si vorrebbe che questa finisse, sembra quasi che ci si aspetti un miracoloso effetto rigenerativo da parte di forze sconosciute, in grado di farci tornare un Paese florido e promettente, senza tener conto che gli stessi che ci hanno cacciato in questo disastro economico non hanno nessuna intenzione di farci tornare pericolosi concorrenti, preferiscono tenerci sottomessi, poveri e disperatamente bisognosi di aiuto, un aiuto che loro ci daranno a caro prezzo.

di Cesare58, utente di Wsi.co

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3 commenti

  1.   

     

    posted by Maurizio Gustinicchi
    THE SHISH LAST WALZ: l’ultima conferenza stampa di fine anno dell’incompiuto Salsicciaio (Aristofane)
    http://scenarieconomici.it/the-shish-last-walz-lultima-conferenza-stampa-di-fine-anno-dellincompiuto-salsicciaio-aristofane/
     
        Chi ama la musica, non quella de IL VOLO, bensì quella dei LED ZEPPELIN, non può non conoscere il disco:
     
            THE LAST WALZ (The Band)!
     
        Fu l’atto finale di un progetto meraviglioso, quello del gruppo Rock Canadese-Americano “The Band” del mitico ROBBIE ROBERTSON !
     
        Ora l’atto finale è arrivato anche per il nostro Salsicciaio Fallito (nel senso che, incoronato sulla falsariga del noto pezzo di Aristofane, ancora non sembra voler effettuare il salto finale che l’autore fece fare al suo Salsicciaio).
     
        I poteri forti si sono stufati delle chiacchiere di questo soggetto che, per inciso, MAI HA RISCONTRATO GRADIMENTO IN QUESTO SITO, visto i contenuti delle sue dichiarazioni passate e degli approssimativi documenti con i quali si presentava al popolo italiano !
     
    …………………..

     

  2.   

     

     
    Vengono a galla le frodi fiscali ed i veri interessi tutelati dai massimi responsabili dell’Unione Europea
    – di Luciano Lago –
    http://www.informarexresistere.fr/2015/12/29/vengono-a-galla-le-frodi-fiscali-ed-i-veri-interessi-tutelati-dai-massimi-responsabili-dellunione-europea/


     

  3.   

     

     
    Il pareggio in bilancio in Costituzione: cretinismo economico? No è un reato.
    posted by Avv. Marco Mori
    http://scenarieconomici.it/il-pareggio-in-bilancio-in-costituzione-cretinismo-economico-no-e-un-reato/