Auto, il CEO di Stellantis Tavares “va licenziato”

La rete di concessionari e il sindacato UAW negli USA contro l'ad del gruppo italo-francese. Shawn Fain, il leader del sindacato auto, lo ha definito “un pessimo amministratore delegato”.

I concessionari di Stellantis hanno manifestato insoddisfazione per una gamma di prodotti poco adatta e prezzi troppo elevati, che hanno portato a un accumulo di camion e SUV nei loro lotti. Anche i dirigenti del sindacato United Auto Workers sono delusi, criticando aspramente l’azienda per il rinvio della riapertura di uno stabilimento in Illinois e i licenziamenti previsti di fino a 2.400 lavoratori nello stabilimento di assemblaggio di camion di Warren.

Oltre 100 lavoratori hanno partecipato a una protesta, durante la quale il presidente del sindacato, Shawn Fain, ha definito Carlos Tavares “un pessimo CEO”, e “va licenziato”. Stellantis ha confermato l’incontro tra il suo CEO e il consiglio dei concessionari.

Concessionari all’attacco: «Un disastro»

L’attacco è poi proseguito, con i rivenditori a concentrarsi sul crollo delle vendite negli Stati Uniti, dove gli utili nel primo semestre del 2024 si sono quasi dimezzati. La conseguenza, in questo caso, è stata il taglio dei costi, con centinaia di licenziamenti, e una ridotta capacità produttiva delle fabbriche statunitensi. I concessionari hanno anche parlato della scelta di tentare di sfoltire le scorte abbassando i prezzi e ripristinando gli incentivi, misure ritenute insufficienti. Nella lettera hanno poi scritto: «Da oltre due anni, il Consiglio Nazionale dei Concessionari Stellantis degli Stati Uniti ha lanciato l’allarme al vostro team esecutivo statunitense, avvertendolo che la strada che avevate intrapreso sarebbe stata un disastro a lungo termine. Un disastro non solo per noi, ma per tutte le persone coinvolte. E ora quel disastro è arrivato».

Nel frattempo, nelle ultime settimane, l’UAW ha inasprito la sua retorica contro Stellantis, minacciando di dichiarare uno sciopero già dal mese prossimo se la casa automobilistica non accetterà di riaprire lo stabilimento di assemblaggio di Belvidere secondo le tempistiche stabilite nel contratto del sindacato.

Un rivenditore di Jeep e auto dei marchi Stellantis (Getty Images).

Mentre il sindacato martella l’azienda per i tagli al personale e gli impegni contrattuali, i concessionari sono irritati perché lottano per vendere i veicoli della casa automobilistica. Il messaggio di questa settimana a Tavares è stata almeno la seconda lettera dai toni taglienti che i concessionari hanno inviato al CEO negli ultimi mesi.

In una lettera a maggio, hanno sollevato alcuni degli stessi punti, esprimendo preoccupazioni per i prezzi elevati dei veicoli, il calo delle vendite, i problemi con le gamme di veicoli e gli incentivi insufficienti. I concessionari non solo chiedono incentivi più consistenti per aiutare a spostare le auto che spesso restano ferme nei concessionari per mesi, ma vogliono anche abbandonare l’attuale sistema di incentivi che ha fornito ai concessionari assistenza finanziaria per l’ordinazione di determinati tipi di auto.

Mentre i concessionari e il sindacato esprimono critiche verso Carlos Tavares, le loro richieste sono diverse. I funzionari del sindacato, guidati da Shawn Fain, chiedono il licenziamento di Tavares e l’arrivo di nuovi prodotti per salvaguardare i posti di lavoro, come quello dello stabilimento di Warren Truck.

La risposta: «Piano già avviato ad agosto»

Stellantis intanto ha risposto. Come riportato da Milano Finanza, i vertici dell’azienda hanno respinto gli attacchi. Poi il colosso dell’automotive ha ricordato di aver introdotto un nuovo piano d’azione in agosto, redatto insieme ai rappresentanti dei rivenditori, che starebbe «già dando risultati». Proprio nel mese d’agosto le vendite del gruppo hanno fatto registrare un aumento del 21 per cento rispetto al mese precedente. L’azienda ne ha parlato in una nota: «Questo è il risultato della collaborazione con la nostra rete di concessionari e vogliamo ringraziarli per il loro costante sostegno e impegno. Ci incontriamo e parliamo mensilmente, abbiamo telefonate settimanali e conversazioni personali ai massimi livelli. È qui che deve avvenire questo dialogo».

Stop a Mirafiori fino all’11 ottobre

E le cose per Stellantis non vanno meglio in Italia. L’azienda ha comunicato ai sindacati che la produzione della 500 elettrica allo stabilimento di Mirafiori resterà sospesa fino al prossimo 11 ottobre. Il colosso ha spiegato: «La misura è resa necessaria dall’attuale mancanza di ordini legata all’andamento del mercato elettrico in Europa, che è profondamente in difficoltà per tutti i produttori, soprattutto europei. Stellantis è fermamente impegnata a garantire la continuità di tutti i suoi impianti e delle sue attività e sta lavorando duramente per gestire al meglio e traguardare questa difficile fase della transizione».

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