(WSC) NEW YORK – Abbiamo raggiunto il picco della speculazione? Il lancio di un ETF tematico a volte può sembrare l’equivalente moderno di quel che un tempo era l’indicatore omologo fornito dalla copertina di una rivista: l’idea che una volta che una tendenza raggiunge le prime pagine di un importante periodico è probabile che sia all’ultimo stadio.
Solo questo mese abbiamo visto il debutto dell’ETF VanEck Vectors Social Sentiment – mirato a monitorare un paniere di azioni pubblicizzate online da siti e blog popolari come WallStreetBets di Reddit – e addirittura un fondo che punta sulla paura di perdere, nel senso di essere ancora fuori del mercato.
L’ETF FOMO, dal Collaborative Investment Series Trust (FOMO è l’acronimo che significa Fear Of Missing Out – cioè paura di essere lasciati fuori), si rivolgerà a un po’ tutto, dalle azioni alle SPAC, altri ETF, derivati, prodotti ad alta volatilità – praticamente tutto ciò che riflette “tendenze attuali o emergenti”. Compresa un sacco di robaccia, come ben sappiamo.
Uno sguardo ai volumi nel comparto chiave di alcuni dei recenti maggiori eccessi speculativi – i mercati azionari e delle opzioni statunitensi – suggerisce un certo grado di esaurimento e affaticamento, per usare un eufemismo. Insomma può essere che i mercati, pompati dalle banche centrali, siano proprio arrivati al top, dopo i rialzi formidabili in tempi di Covid.
Sia le medie mobili a 20 giorni dell’opzione call rialzista che i volumi totali del mercato azionario USA sembrano essersi rigirati, sebbene rimangano a livelli storicamente elevati.
L’attività al rialzo potrebbe ovviamente riprendere con l’arrivo del piano di stimolo fatto varare dal presidente Joe Biden, e non c’è ancora stato alcun segno di un “salasso” o correzione del mercato azionario americano che potrebbe estinguere il sentiment rialzista.
Ma quando verrà scritta la storia di questo rally storico a discapito di tutti i rischi, ci si dovrà chiedere se il lancio dei fondi FOMO sarà – con il senno di poi – una sorta di spartiacque.