(WSC) NEW YORK – Nelle sale operative di Wall Street non la si sente quasi mai nominare, ma questa azienda di energie rinnovabili è una delle poche storie positive del 2020 nel comparto energetico. Forte di un rialzo in Borsa del 24% da gennaio, NextEra (ticker: NEE) ha ormai raggiunto una capitalizzazione superiore a Exxon Mobil (XOM).
Alzi la mano chi ne ha già sentito parlare. Il gruppo (il cui andamento dei titoli è identificato in giallo nel grafico sotto riportato ed elaborato da Refinitiv) è specializzato nella produzione di energie rinnovabili da impianti eolici e pannelli solari. La capitalizzazione di NextEra è pari a 145 miliardi di dollari, più dei $141 miliardi di Exxon Mobil.
Quest’ultima, complice il momento difficile del petrolio, ha perso il 50% da inizio anno (linea viola). La crisi sanitaria ha accelerato tutta una serie di trend tra cui digitalizzazione e transizione energetica. Il consumo di petrolio si è ridotto e ora l’head of commodities di Schroders Mark Lacey prevede che la domanda di greggio raggiunga il picco tra il 2025 e il 2030.
Colossi come BP hanno già iniziato da tempo il passaggio alle energie verdi, nell’ambito di un ampio processo di transizione energetica. Ma il mercato li sta punendo ugualmente, premiando invece i gruppi attivi nel campo delle energie rinnovabili. Tutti e tre gli scenari per il petrolio descritti dall’azienda britannica nel suo outlook di settembre parlano di un calo della domanda nei prossimi 30 anni.