“L’Espresso” venduto per la terza volta

Editoria in perenne crisi. Nuovo proprietario, un petroliere. Il socio di minoranza Gruppo Ludoil Energy della famiglia Ammaturo acquisisce il 100 per cento del settimanale che fu di Caracciolo e Scalfari.

L’Espresso passa di mano, di nuovo. Diventa proprietà di un petroliere. Il socio di minoranza Gruppo Ludoil Energy della famiglia Ammaturo acquisisce il 100 per cento del settimanale che fu di Caracciolo e Scalfari. Danilo Iervolino, padrone della Salernitana calcio, ex titolare dell’Università telematica Pegaso, esce di scena, dopo un anno e mezzo di grandi progetti e proclami. Sia Iervolino sia Ammaturo sono originari di Palma Campania, comune di sedicimila abitanti a 30 chilometri da Napoli.

Dalla sera dell’11 dicembre è ufficiale: “Il Gruppo Ludoil Energy della famiglia Ammaturo acquista il 51% de L’Espresso Media da BFC Media che fa capo a Danilo Iervolino. Contestualmente Alga del Gruppo Ammaturo vende il 24,3% di BFC Media a IDI S.r.l., società di Danilo Iervolino”. L’operazione, in sostanza, vede da un lato salire Ammaturo dal 49% al 100% dell’editrice de L’Espresso e dall’altro Iervolino rafforzare la quota in BFC Media, che edita  l’edizione italiana della rivista Forbes e BlueRating.

AGIRE E VIGILARE

Questa la reazione del Comitato di redazione dell’Espresso: “Dopo un anno e mezzo di roboanti annunci dell’azionista di riferimento Danilo Iervolino, un annuncio davvero importante ci è arrivato a mezzo stampa. Abbiamo appreso da Il Giornale dell’imminente vendita dell’Espresso, prima che la notizia fosse confermata da un comunicato ufficiale. In attesa di scoprire con spirito costruttivo i piani di sviluppo e di rilancio dell’Espresso dei nuovi proprietari, ribadiamo che sarà compito del Cdr vigilare e agire sempre a tutela del prestigio e dell’indipendenza della testata”. 

Il passaggio di consegne Iervolino-Ammaturo -ha scritto Il Giornale- dovrebbe avvenire attraverso un aumento di capitale riservato che dovrebbe essere deliberato dall’assemblea straordinaria convocata nella seconda metà di questa settimana, molto probabilmente giovedì 14 dicembre. L’entità della ricapitalizzazione dovrebbe essere di qualche milione di euro. Confermato alla guida della testata l’attuale direttore Alessandro Mauro Rossi.

NUOVI CONSIGLIERI

È però previsto un cambiamento radicale della governance, con la nomina di nuovi consiglieri di amministrazione in L’Espresso Media srl che saranno espressione di Ludoil, la holding di Ammaturo, attualmente rappresentata dal suo direttore generale Rodolfo Errore e dalla consigliera Giulia Ammaturo. 

Ludoil è entrata nell’azionariato dell’Espresso nel maggio 2023, quando Bfc Media (di cui Iervolino detiene l’80%) ha rinunciato alla prelazione sul 49% delle azioni detenute da Idi srl (100% Iervolino), cedendo ad Alga (controllata da Ammaturo) sia le quote per circa 2,7 milioni che un credito da 3,3 milioni verso la società L’Espresso a titolo di finanziamento.

Il gruppo di Iervolino aveva acquistato L’Espresso da Gedi, la controllata di Exor di John Elkann che edita Repubblica e Stampa, nel 2022 per circa 4,5 milioni di euro e fino allo scorso settembre aveva mantenuto l’abbinamento domenicale con Repubblica. 

ABBONATI E LETTORI

Nel press kit 2024 destinato agli investitori pubblicitari L’Espresso dichiara oltre 53.500 abbonati e oltre 1,1 milioni di lettori settimanali. Il bilancio dell’Espresso -scrive sempre Il Giornale- dichiara ricavi per 5,1 milioni e una perdita netta di 2,1 milioni. L’ingresso del settimanale in Bfc Media si è riflesso sui conti 2022. A fronte di un incremento del 27,5% del fatturato consolidato a 20,5 milioni di euro, il margine operativo lordo era diventato negativo per 157mila euro (+2,6 milioni di euro nel 2021) e si era registrata una perdita di 151mila euro (utile di 259mila euro). 

Ludoil (la cui sede milanese è nel cuore di Milano, a Piazza Cordusio) è un gruppo petrolifero da oltre un miliardo di euro di fatturato. L’azienda nel 2014 ha acquisito da Unicredit gli asset della famiglia Sensi dei depositi Italpetroli di Civitavecchia e Vibo Valentia. Tra il 2018 e il 2020 ha acquisito da Eni il deposito Jet Fuel di Civitavecchia e l’oleodotto di collegamento di smistamento carburanti agli aeroporti romani. L’ingresso nell’Espresso è stato motivato con la volontà di “contribuire alla crescita del settimanale nel rispetto di una tradizione di testata orientata ad un giornalismo coerente ed oggettivo”.

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