A Wall Street è rimasto un solo ribassista

Marko Kolanovic di JPMorgan Chase è rimasto l'unico strategist delle grandi banche fermo nella sua visione negativa sul mercato azionario americano. Tutti il livelli previsti.

È rimasto solo un grande orso nella foresta di opinioni del mercato azionario di Wall Street dopo che Mike Wilson di Morgan Stanley ha capitolato lunedì, adesso solo Marko Kolanovic di JPMorgan Chase è rimasto fermo nella sua visione negativa sul mercato azionario.

Kolanovic ha ribadito il suo punto di vista in una nota ai clienti, esortandoli a non acquistare azioni, pur riconoscendo che questa prospettiva negativa ha danneggiato l’allocazione del modello di portafoglio di JPMorgan nell’ultimo anno mentre i mercati azionari globali sono saliti a massimi storici.

Lo strategist ha citato una serie di ragioni per mantenere la sua posizione pessimistica, tra cui valutazioni elevate, la probabilità che i tassi rimarranno alti per un periodo più lungo, livelli elevati di inflazione, stress dei consumatori e incertezza geopolitica.

BofA: investitori così “rialzisti” non lo erano da 30 mesi

“Un atteggiamento negativo sulle azioni ha danneggiato la performance del nostro portafoglio multi-asset nell’ultimo anno”, ha riconosciuto Kolanovic, aggiungendo però “non vediamo le azioni come investimenti attraenti al momento e non vediamo il motivo di cambiare la nostra posizione”.

Kolanovic è ora l’ultima eccezione tra gli strategist azionari delle principali banche di Wall Street dopo che Wilson di Morgan Stanley lunedì è diventato positivo sulle prospettive per le azioni statunitensi. Ora Wilson prevede che l’indice S&P 500 salirà a 5.400 entro giugno 2025, un significativo cambiamento rispetto alla sua previsione di un calo del 15% entro dicembre basata sul suo obiettivo di fine anno di 4.500.

Tra le grandi banche di Wall Street, JPMorgan ha il target di fine anno più basso per l’S&P 500 a 4.200, il che implica un calo di oltre il 20% rispetto al livello di chiusura di lunedì.

Dopo JPMorgan, la seconda stima più bassa di fine anno è quella di Citigroup a 5.100, suggerendo un modesto ribasso rispetto ai livelli attuali, la stima di Goldman Sachs a 5.200 che segnala che non c’è più spazio per guadagni. Ma nessuno dei principali strateghi azionari di quelle banche, Scott Chronert o David Kostin, ha lanciato avvertimenti su una disfatta imminente come quelli del team di JPMorgan.

Nel frattempo, i colleghi di Bank of America e Wells Fargo vedono l’indice S&P 500 chiudere l’anno con un ulteriore guadagno rispettivamente a 5.400 e 5.535. Entrambi hanno rivisto al rialzo le loro previsioni originali per quest’anno, mentre il mercato azionario statunitense ha esteso la sua ascesa sulla forza degli utili economici e aziendali e sul continuo entusiasmo per l’intelligenza artificiale.

Fonte: Bloomberg

Tag

Partecipa alla discussione