BofA: investitori così “rialzisti” non lo erano da 30 mesi

Motivo trainante: le speranze di un taglio dei tassi. I risultati del sondaggio mensile della Bank of America per il mese di maggio, condotto tra i gestori di fondi globali con un patrimonio gestito di $562 miliardi.

Le aspettative sui tagli dei tassi di interesse piuttosto che l’ottimismo sugli utili hanno reso gli investitori i “più rialzisti” da novembre 2021, come ha dimostrato martedì il sondaggio mensile sui gestori di fondi della Bank of America per il mese di maggio.

Dall’indagine condotta tra i gestori di fondi globali con un patrimonio gestito di 562 miliardi di dollari è emerso che l’82% si aspetta il primo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve nella seconda metà dell’anno, mentre il 78% ritiene improbabile una recessione nei prossimi 12 mesi.

L’indagine ha mostrato che i livelli di liquidità sono scesi al minimo di tre anni – al 4% – rispetto al 4,2% del mese precedente. L’allocazione azionaria ha raggiunto il livello più alto da gennaio 2022, una dinamica che tipicamente riflette la forte fiducia degli investitori.

Leggi anche: La paura di una recessione rafforza l’indice S&P 500

Tuttavia, le aspettative di crescita globale sono diminuite per la prima volta da novembre, con un netto 9% che prevede un’economia più debole nei prossimi 12 mesi, rispetto all’11% che si aspettava un’economia più forte nell’ultimo sondaggio di aprile.

Detto questo, la maggior parte degli investitori non si aspetta una recessione.

“Sull’economia globale, il 78% degli investitori FMS (sondaggio sui gestori di fondi) ritiene che una recessione sia ‘improbabile’ entro i prossimi 12 mesi, in linea con le aspettative del mese scorso”, ha affermato BofA.

“Per il quarto mese consecutivo, una quota maggiore di investitori FMS vede una recessione globale come ‘improbabile’ (78%) rispetto a ‘probabile’ (22%)”, ha affermato la banca.

In termini di operazioni seguite da tutti, l’indagine ha mostrato che i partecipanti credono ancora che essere long sui “Magnificent Seven” sia il trade più affollato. Il termine si riferisce alle sette società statunitensi di maggior valore, un gruppo che comprende Apple, Microsoft e Amazon e Google tra le altre.

Secondo l’indagine, l’operazione long sul dollaro USA è stata la seconda operazione più affollata, superando quella short sulle azioni cinesi.

Fonte: Reuters

Tag

Partecipa alla discussione