Coronavirus: Intesa San Paolo chiude al pubblico decine di filiali e sceglie telelavoro

Il secondo gruppo bancario italiano (e molte sue società controllate come Fideuram) ha inviato una lettera a migliaia di dipendenti chiedendo di lavorare da casa.

Intesa Sanpaolo ha annunciato domenica sera di aver deciso di chiudere filiali in 11 città del nord Italia dopo che le autorità hanno imposto la quarantena a oltre 50.000 persone. La seconda banca italiana  (e molte sue società controllate come Fideuram) ha anche inviato una lettera a migliaia di dipendenti chiedendo di lavorare da casa da oggi, lunedì 24 febbraio.

Il telelavoro in forma così massiccia è una soluzione inedita di emergenza mai sperimentata prima, che certamente impatta sulla redditività e le performance dell’istituto di credito pur tutelando la salute del pubblico.

L’annuncio arriva dopo che il governo italiano ha faticato a spiegare come l’Italia è passata da appena tre casi di coronavirus a diventare il paese con maggior numero di casi in Europa in pochi giorni con oltre 150 persone positive per il Corvid-19. Il brusco aumento del numero di casi segnalati ha spinto tutte le regioni del Nord a cancellare fiere, partite di calcio, eventi pubblici come il Carnevale a Venezia e a chiudere  scuole e università.

La banca italiana ha dichiarato di aver chiuso filiali a Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano in Lombardia, nonché Vo Euganea nel Veneto.

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