A Roma no fly-zone durante il Giubileo. “Pronti ad abbattere aerei”

Falso allarme bomba alla fermata della metropolitana di Roma Lepanto della linea A. Durante il Giubileo la no-fly zone sara’ estesa praticamente a tutta la citta’ di Roma. …

Falso allarme bomba alla fermata della metropolitana di Roma Lepanto della linea A. Durante il Giubileo la no-fly zone sara’ estesa praticamente a tutta la citta’ di Roma.

Lo ha annunciato il prefetto della capitale, Franco Gabrielli. “Con le autorita’ deputate, Enac ed Enav -ha spiegato Gabrielli- e’ stato ampliato l’ambito della cosiddetta no-fly zone. Il cosiddetto Notam, cioe’ la comunicazione che viene fatta a tutti quelli che utilizzano lo spazio aereo, indica che ci sono alcune zone della capitale, praticamente in tutta la citta’, che sono interdette al volo aereo per tutto il periodo del Giubileo”. Gabrielli ha pero’ aggiunto che “ha l’obiettivo di far si’ che le persone per bene non affollino i cieli, ma ha assolutamente poca incidenza su chi ha un’intenzione negativa. Quindi – ha concluso – non e’ che con l’emissione del Notam stiamo tranquilli”. “Quando dovesse verificarsi l’intercettazione di uno di questi velivoli, sia un drone o un ultraleggero, in determinate situazioni per le quali noi riterremo che il contesto sia degno di particolare attenzione, queste interferenze verranno gestite anche con l’ipotesi dell’abbattimento, ovviamente quando le condizioni lo favoriranno”. E’ quanto ha ribadito il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, parlando dei velivoli che possano minacciare la sicurezza della citta’. “Se l’intercettazione avverra’ in un contesto che lo consentira’ arriveremo anche a questo tipo di soluzione”, ha aggiunto Gabrielli spiegando che “stiamo potenziando il sistema di intercettazione, cioe’ un sistema radar che ci consenta di verificare la presenza di questi velivoli non autorizzati in maniera preventiva, con i limiti che sono propri delle tecnologie perche’ sotto una certa quota anche i radar di terra non riescono a vedere”. Infine il prefetto ha spiegato che “il tema dei droni si vince o si perde nel momento in cui li velivolo si stacca da terra: lo sforzo che dobbiamo compiere e’ quindi uno sforzo di intelligence di polizia per provare a intercettare preventivamente i soggetti che hanno intenzione di nuocere attraverso l’utilizzo di questi mezzi”.

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I terroristi come quelli che hanno agito a Parigi “sono criminali che vogliono cambiarci la vita e le loro prime vittime sono proprio gli islamici, cui chiedo di collaborare e che non possono non essere al fianco di chi questi crimini le combatte”. Lo ha detto il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, durante la presentazione del logo ‘Roma per il Giubileo’. “Mi aspetto che le comunita’ islamiche assumono una posizione ‘senza se e senza ma’”. “Abbiamo sconfitto il terrorismo interno non solo con i militari e le leggi speciali – ha ricordato Gabrielli – ma perche’ molti hanno capito che quelli non erano compagni che sbagliavano”.
“Credo che il paese e Roma siano e possano essere oggetto di una minaccia per molti aspetti indefinita, come ci ha insegnato esperienza parigina”, ma “i cittadini devono continuare a vivere la loro vita, mentre le istituzioni devono realizzare una cornice di sicurezza in una situazione in cui il ‘rischio zero’ non esiste”. “Esiste un sistema di pianificazione antiterrorismo che prende in considerazione ogni situazione possibile”, ha poi assicurato il prefetto. “Di messaggi, allarmi e sollecitazioni ne avremo in quantita’ industriale, perche’ rispondono anche agli interessi di chi vuole creare confusione e puntare a obbiettivi anche piu’ sofisticati”. Lo ha ribadito il prefetto Gabrielli, parlando degli allarmi che arrivano anche da forze di intelligence straniere. “Anche l’orologio rotto, due volte al giorno, segna l’ora esatta – ha aggiunto Gabrielli – e con questa proliferazione di allarmi qualcuno potra’ dire che eravamo stati avvisati”.

“In questo momento non serve evidenziare le criticita’ del sistema ma mantenere raziocinio e sangue freddo, pur senza sottovalutare nulla. Il paese deve concorrere affinche’ il sistema risponda attraverso una giusta e corretta informazione, con risposte adeguate e con la partecipazione dei cittadini”, ha aggiunto Gabrielli.

ALLARME BOMBA ALLA METRO, CHIUSA LA STAZIONE LEPANTO –  Falso allarme bomba alla fermata della metropolitana di Roma Lepanto della linea A. Alcuni passanti avevano segnalato un sacchetto di plastica abbandonato sulla banchina per i treni in direzione Anagnina. Il personale della metropolitana ha avvisato la polizia di Stato che immediatamente e’  intervenuta con gli artificieri e le unita’ cinofile dopo aver fatto evacuare la fermata. Si trattava soltanto di una busta dei rifiuti lasciata abbandonata e la situazione e’ quindi tornata alla normalita’

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2 commenti

  1.   

    ormai non si vive +, siamo in balia della psicosi, basta un luogo affollato e l’avvistamento di un ragazzotto sui 20 anni con barba incolata e riccioluta che ha un giubbotto un po’ gonfio (come fosse pieno di esplosivo), per creare un immediato effetto fuggi-fuggi. La “no fly zone” su Roma mi ricorda l’Iraq, il Libano, il Medio Oriente vari zone di guerra. Non credo serva nemmeno all’Occidente per giustistificare un intervento militare in Siria, qua il fanatismo di questi bastardi islamici dilaga in modo capillare, in modo del tutto scollegato da quel che succede sul campo di guerra in zone desertiche. La vedo brutta, per anni…. Mi ricordo delle Brigate Rosse, pochi romantici combattenti per un mondo diverso, terroristi senza seguito tra il popolo come lo era Giuseppe Mazzini. Signori, sono preoccupato anche io…. qui dal Louvre

    1.   

       
      tres gentil monsieur  belfagor  ma di cosa ha paura lei ha già dato . peraltro nei sotterranei  con quel buio io non mi avventurerei  mai . Riguardo  allano fly zone  non vedo di cosa possa aver paura il Papa. e i turisti. E’ sufficiente che si faccia dislocare sopra il cupolone uno stormo di angeli da caccia.

      Originariamente inviato da belfagor: ormai non si vive +, siamo in balia della psicosi, basta un luogo affollato e l’avvistamento di un ragazzotto sui 20 anni con barba incolata e riccioluta che ha un giubbotto un po’ gonfio (come fosse pieno di esplosivo), per creare un immediato effetto fuggi-fuggi. La “no fly zone” su Roma mi ricorda l’Iraq, il Libano, il Medio Oriente vari zone di guerra. Non credo serva nemmeno all’Occidente per giustistificare un intervento militare in Siria, qua il fanatismo di questi bastardi islamici dilaga in modo capillare, in modo del tutto scollegato da quel che succede sul campo di guerra in zone desertiche. La vedo brutta, per anni…. Mi ricordo delle Brigate Rosse, pochi romantici combattenti per un mondo diverso, terroristi senza seguito tra il popolo come lo era Giuseppe Mazzini. Signori, sono preoccupato anche io…. qui dal Louvre